L’aneddoto su Dario Fo no.

Ora, io l’aneddoto su quella volta che ho conosciuto Dario Fo ce l’avrei. Uno di quegli episodi stupidi frutto del caso che non hanno nessun senso e che ti dimenticheresti dopo cinque secondi che sono accaduti, se non fosse che il tizio incrociato non è un tizio, ma appunto un premio Nobel. Uno di quegli episodi che sono equivoci senza niente di che, nemmeno particolarmente buffi, o simpatici, o divertenti, ma che tu tieni a memoria a forza pensando che te li puoi rigiocare così, nei giorni adatti, per dire al mondo :”Oh certo, io l’ho conosciuto, sentite qua che storiella!”

Solo che quegli aneddoti lì non ho mai capito a cosa servano. A far rodere dall’invidia chi, per un oscuro complotto del destino, non ha mai sfiorato un premio Nobel, manco per caso in tram? A darsi arie da intellettuale ben introdotto in qualche circolo di eletti, che riesce ad incrociare per sbaglio la gente famosa? 

Dicono qualcosa in più sul personaggio, sul suo carattere, la sua arte?  Cambia l’interpretazione delle opere di Fo far sapere che l’ho visto un giorno soffiarsi il naso, o starnutire, o incespicare su un marciapiede, o bere un sorso d’acqua nella calura infame, salutare il tassista, incazzarsi davanti ad un distributore di merendine perché non aveva spiccioli?

No. Per cui il mio aneddoto inutile sull’unica volta che per puro caso ho incrociato Dario Fo ve lo risparmio. Era un grande, la terra gli sia lieve.

Ah, se gli eredi trovano una borraccetta in plastica rosa rosa a fiorellini per l’acqua fra le sue cose, non si preoccupino. È mia. 

4 Comments

  1. “Per cui il mio aneddoto inutile sull’unica volta che per puro caso ho incrociato Dario Fo ve lo risparmio.”

    Vorrà dire che ci faremo bastare sapere che è avvenuto un contatto del terzo tipo.

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  2. È vero, quasi tutti noi persone non famose, o quantomeno conosciute in un ambito ristretto, raccontiamo «quella volta che ho incrociato e conversato, più o meno brevemente, il tale o talaltro personaggio famoso». Purtroppo quando muore uno famoso la tentazione dilaga. Io penso che il terribile dilagare della moda del «selfie con…» non ne sia che una nefasta, moderna, manifestazione.

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  3. Io di aneddoti ne ho addirittura due e, sull’onda della commozione social, li avevo pure scritti qui… Per fortuna poi la mia testimonianza non è stata pubblicata, non so se per “censura” di Galatea o perché avevo inserito male i miei dati nel form… Nel primo caso voglio ringraziare la blogger, nel secondo caso tanto meglio così, perché ho capito che certe volte è meglio condividere il non detto.

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