Odio i terroristi

Il fatto è che io i terroristi li odio. Li considero delle bestie immonde, che non hanno alcuna giustificazione. Odio il loro modo di agire, ma ancora di più quello di pensare. Odio il loro desiderio di ridurre tutto il mondo a una fotocopia della loro mente ottusa, gretta e chiusa. Odio il loro fanatismo, la loro ignoranza, il loro modo violento di concepire la vita e i rapporti con gli altri.

Amo la libertà, il rispetto per gli altri, per i pensieri diversi dal mio. Amo la curiosità per ciò che è differente ed anche estraneo. Amo la complessità degli scenari in cui convivono più culture. Per me questi sono i valori della mia civiltà e tutto il resto è barbarie.

Per questo voglio continuare ad essere ciò che sono. Voglio continuare a difendere la libertà di pensiero e di opinione. Voglio che dove vivo io tutti possano sentirsi liberi di esprimere le loro idee, andare in Chiesa, in Moschea, al Tempio, credere in Dio o non crederci, criticare i governi, prendere in giro i potenti, vestirsi come gli pare, sposarsi con chi amano, fare ogni tipo di lavoro vogliano, trovare rifugio quando sono perseguitati o rischiano la vita, avere le stesse possibilità di successo sia che siano uomini o donne, ricchi o poveri, bianchi, neri, rossi, verdi, occidentali o orientali.

Odio i terroristi e per questo voglio essere il più diversa possibile da loro, in modo da poter dire orgogliosamente che non abbiamo niente in comune.

È una guerra, e dobbiamo combatterla tutti, per difendere la nostra civiltà. Sapendo che sì, ci possono uccidere. In qualsiasi momento. Quando andiamo al cinema,  a mangiare la pizza con i vicini, ad ascoltare un concerto, quando passeggiamo in un parco, prendiamo l’autobus, portiamo i nostri figli a scuola o siamo in cosa alle poste. La stiamo già combattendo da anni, facendo la vita che abbiamo sempre fatto, perché siamo al fronte in prima linea, anche se a qualcuno non era ancora chiaro.

Io della mia civiltà non voglio cambiare una virgola, ci sono affezionata. Quindi non ditemi che dobbiamo improvvisamente colpire nel mucchio, vietare le altre religioni, chiuderci alle idee diverse, smettere di proteggere i più deboli, passare al pugno di ferro e togliere diritti e liberta. Questo ci renderebbe simili ai terroristi, anzi proprio uguali.

E quello sì che sarebbe tradire e far morire, per sempre, davvero, la nostra civiltà.

22 Comments

  1. I morti di Parigi sono morti già divenuti simbolo di una bella serie di chiacchiere su tutto e il contrario di tutto. Il peccato principale dei Media è quello di dare volume al terrore senza informare oltre.
    Non so voi ma io non sto bene, e non solo per quei poveri ragazzi massacrati ma per tutto ciò che abbiamo dimenticato e rimosso.
    E le parole fioccheranno come neve e le idee sempre più rabbiose troveranno milioni di teste aperte per poi richiudersi intorno ad esse.
    E’ così che funziona il terrorismo. Ma è anche così che si scava la fossa da solo.
    Nessuna bomba sopravvive a se stessa.

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  2. Ormai mi definisco “buonista” come dicono i razzisti. E parafrasando la Santanchè, lo rivendico con orgoglio. Mi viene il prurito leggendo i post di Salvini che immagino sghignazzare sulla sua poltrona ogni volta che i terroristi fanno il suo gioco. Mi sento isolata quando vedo conoscenti e amici riproporre Oriana Fallaci. Grazie di questo post.

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  3. Vallo a spiegare ai seguaci di Salvini e Santanchè , sostenitori del futuristico motto marinettiano “la guerra è la sola igiene del mondo!”

    Costoro risponderanno così: “Guerra sia, ma non a casa mia!”

    🙂

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  4. @jazztrain: più che essere genericamente contro la guerra, in questo caso sembra che la “guerra” sia poco efficiente come soluzione in sé. Sono gruppi terroristi, usare contro delle cellule terroristiche i bombardamenti sarebbe stato come bombardare le BR negli anni ’70. Ha più senso potenziare l’intelligence per colpirli ad uno ad uno che fare campagne militari non si capisce bene contro chi e dove.

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  5. Galatea, sfondi una porta aperta, io non ho mai creduto alla guerra come soluzione dei problemi del mondo, facevo ironia nei confronti di coloro che sono convinti che la guerra sia l’unica soluzione e preferiscono affidare le loro sorti ai demagoghi alla Salvini.
    Questi approfittano della situazione contingente per portare acqua al proprio mulino alimentando le paure dei nostri connazionali nei confronti degli stranieri e degli islamici tout court.

    Per il resto condivido teco, qui è questione d’intelligence, non di eserciti contrapposti… A quanto pare, però le intelligence europee e in particolare quelle francesi non si stanno rivelando all’altezza del compito (cfr. Charlie Hebdo)

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  6. Mi scusi, ma potenziare l’intelligence vuol dire proprio fare il contrario di quello che lei dice nel suo post: significa mettere sotto controllo tutti i luoghi di culto, potenziare i controlli alla frontiere, controllare tutta la corrispondenza e tutte le comunicazioni, limitare la mobilità di moltissimi gruppi di persone, far diventare così difficili da usufruire alcuni servizi da farli diventare infruibili. Due ottimi esempi di Intelligence potenziata sono stati la Gestapo e la Stasi.

    Mi sa che i suoi due discorsi siano confliggenti…

    Cordialità

    Attila

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  7. Mi spieghi Lei cosa intende per “potenziare l’intelligence ” senza ad andare a ledere diritti come la privacy o la libera circolazione o la possibilità di procedere con attività sociali di massa. La ringrazio anticipatamente.

    Colgo l’occasione per rinnovare le cordialità

    Attila

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  8. Scusi signor Attila, non so se si rende conto delle assurdità che dice. Se vogliamo che le forze dell’ordine (Polizia e Carabinieri) diventino più efficienti, dobbiamo fare in modo che le democrazie moderne diventino stati di polizia?

    L’efficienza delle forze dell’ordine non è proporzionale alla perdita dei nostri diritti, le forze dell’ordine efficienti tutelano i nostri diritti, solo quelle inefficienti non tutelano i cittadini. E in ogni caso, stiamo assistendo ad un fenomeno nuovo che non ha a che vedere con il classico terrorismo degli anni 70.

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  9. Evidentemente il povero Attila non riesce a concepire che si possano fare indagini approfondite rispettando le leggi. Strana idea che ha della polizia e degli inquirenti. Cordiali saluti.

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  10. Mi scusi, come ha detto giustamente il commentatore qui sopra, io sono duro di comprendonio e continuo a non capire : Lei prima parla di Intelligence e poi parla di polizia e di indagini, per cui mette assieme un’attività preventiva fatta da istituzioni ad hoc con attività repressiva che viene fatta genericamente dai tutori dell’ordine. Non penso che Lei immagini basti dotare il maresciallo dei CC di Spinola di impermeabile e Fedora per catapultarlo automaticamente nel Sisde e farlo diventare un agente segreto che possa infiltrarsi nel sottobosco del fanatismo.

    Aumentare le attività di Intelligence significa fare leggi ad hoc, dare più poteri alle agenzie di controllo e vietare manifestazioni (compresi spettacoli ) nel momento in cui il rischio segnalato dalle suddette agenzie sia giudicato troppo elevato. Quello che Lei auspica nel post è non modificare alcuna abitudine della vita quotidiana come fino ad oggi condotta.

    No, purtroppo non esiste nemmeno un terrorismo “classico” : ogni gruppo terrorista ha delle caratteristiche proprie, negli anni ’70 le BR non operavano come i NAR e, se allarghiamo lo sguardo, le differenze con la RAF sono ancora più marcate. Ed entrambe hanno avuto bisogno di leggi speciali per essere represse, pur essendo fenomeni locali. Ai giorni nostri Al Qaeda non opera come l’Isis.

    Mi riesce a spiegare come fa ad aumentare l’intelligence senza modificare le abitudini della popolazione, partendo dal presupposto che la polizia non fa intelligence, al massimo indagini ex post dopo una segnalazione dalla suddetta intelligence? Oppure vuole intendere che mettere un poliziotto in assetto da guerra ad ogni angolo (perché gli obiettivi sensibili cominciano a moltiplicarsi all’infinito se ogni teatro e ogni bar/ristorante diviene un obiettivo ) possa essere la soluzione per continuare a mantenere le suddette abitudini (mi sembra un po’ difficile da sostenere economicamente e non penso che l’effetto Medellin sia così tranquillizzante )?

    Ripeto, sono davvero duro di comprendonio, per cui non riesco a capire e chiedo aiuto.

    Rinnovo nuovamente le cordialità

    Attila

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  11. Se è duro di comprendonio, presumo che sia colpa di madre natura, non può impormi di spiegarle parola per parola quello che lei non riesce a capire a causa dei suoi dichiarati limiti cognitivi.

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  12. Sono d’accordo con te, in tutto e per tutto…c’è solo una cosa che non condivido: la parola odio. Capisco il senso che ha ma perchè non usare magari “non posso sopportare, detesto, borrisco” ma vorrei che la parola “odio” fosse completamente cancellata dal vocabolario.
    Non è certo un appunto a te, viene spontaneo ed è un forte presa di posizione ma quella parola mi fa paura

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  13. C’è uno scopo in quei gesti, molto bene lo ha spiegato Franco Cardini in diversi scritti. Sullo sfondo c’è la lotta mortale fra sciiti e sunniti, e questi attentati hanno per scopo la «guerra di religione» fra occidente e Isis, per accreditare l’Isis come vero paladino planetario dell’islam, in contrasto mortale con gli sciiti dell’Iran. La trappola puo’ funzionare. Inoltre c’è l’atteggiamento ambiguo della Turchia e degli Emirati. Io penso che, nonostante i limiti, i governanti europei e in specie italiani (se non governerà il Matteo leghista) non cadranno nel tranello. Certo non si rinuncerà alle libertà fondamentali, anche se ovviamente qualche controllo in più avverrà, anche perchè le tecnologie odierne pongono problemi nuovi, per cui la privacy sulle proprie personali inclinazioni è sacrosanta, ma non quella sui movimenti e le comunicazioni, insomma la questione è complessa.

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  14. Brava bel post, condivido. Io oltre alla parola odio eliminerei anche la parole guerra, violenza, male, dolore, orrore, nemico, dal vocabolario: sostituirei tutto con “bua”. In effetti anche la IIWW è stata un errore, bastava un po’ di controspionaggio ben fatto (tipo infilare degli ebrei nelle SS) e si sarebbero sicuramente risparmiati milioni di morti.

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  15. c’è una serie di contraddizioni in questo post, a cominciare dal titolo (“ODIO i trroristi”). vorrei capire: sono volute, come artificio retorico? con un po’ più di veemenza, questo post potrebbe somigliare al testo della fallaci che tanto va di moda in questi giorni sui social. sarebbe bello ogni tanto leggere qualche riflessione un po’ più profonda sulle cose che causano l’odio (e quindi la violenza) e sul percorso che dovremmo fare, come uomini, per vincerlo – e che non passa, a mio parere, attraverso un’apertura mentale di facciata (“io della mia civiltà non voglio cambiare una virgola”) ma attraverso la “comprensione”.

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  16. ammesso che ne sia capace, certo. qui però, nello spazio apposito, esprimevo un commento sulla tua. se poi i commenti non sono graditi, a dispetto dello spazio apposito, mi scuso, eh.

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  17. Ci odiano in quanto uomini e donne libere, ci odiano perché beviamo alcool e perché balliamo, perché ci vestiamo discinte, perché ci divertiamo, perché creiamo. Ci odiano soprattutto in quanto infedeli ad un Dio che loro interpretano come oscurantista e sanguinario. Non vinceranno perché sono disumani e tecnicisti: usano la nostra tecnologia solo nel lato distruttivo, sono ingegneri della balistica e dell’esplosivo, mai letterati o filosofi.

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