Sesso ludico e sei politico: anche a letto vale la meritocrazia?

Degasprostitute

Dedicato a Lector, perché la verità ha sempre diverse facce

A rispondere per le rime, secondo me, ci ha già pensato Lameduck. Ma siccome sono feminuccia anche io, e qui vien chiamato in causa l’intero genere, accusandoci non solo di intrinseca stronzaggine ma di pavidità, non mi so trattenere dall’entrare anch’io in argomento, e cercare di replicare alla polemica innescata da Paolo Barnard sul suo blog, sul “sesso ludico”.

Qualche giorno fa egli aveva cortesemente illuminato noi donzelle, notoriamente dure di comprendonio, che il motivo per cui gli uomini vanno a prostitute è semplice: perché le donne, tutte, sono, direbbe Moltalbano, grannissime strunze: cioè, in pratica, se la tirano da matti, e prima di accettare di andare a letto con un mister X appena conosciuto, in un bar o altrove, pretendono che costui faccia persino lo sforzo di corteggiarle, parlare loro, esercitare, insomma, qualche minimo atto di seduzione; se il tizio non supera questo esame alquanto superficiale, sono capacissime, queste streghe, di dirgli di no, pur dopo che il meschinello, magari, ha investito la bellezza di venti minuti del suo prezioso tempo, il costo di un drink o, nei casi peggiori, di una cena. Molto più facile quindi, per Paolo Barnard, andare a prostitute: con l’equivalente del costo della medesima cena, paghi e fai sesso a botta sicura, senza doverti nemmeno preoccupare, il giorno dopo, che la ragazza si offenda perché non l’hai richiamata.

Il dilagare della prostituzione, dunque, sentenzia senza ombra di dubbio Paolo Barnard, sta nella incapacità femminile di contemplare il “sesso ludico” fine a sé stesso. Il corollario del ragionamento è: donne, non siamo noi che siamo mostri, siete voi, brutte perfide, che non ci state, quindi non lamentatevi se noi poveri ometti lo cerchiamo per strada da signorine prezzolate: chi è causa del suo mal, pianga se stessa.

Confesso che, al di là del tono avvelenato della replica di Barnard, in questo ragionamento ci sono alcuni punti che non mi tornano. Faccio parte di una generazione di ragazze che con il sesso ha sempre avuto un rapporto diverso da quello delle madri e delle nonne (meglio: di alcune madri e alcune nonne, perché anche ai tempi delle nonne, vivaddio, mi risulta che se ne facesse parecchio di “ludico” e senza tanti problemi). Si può fare, spesso si fa, con gli stessi criteri con cui una volta lo facevano gli uomini. Conosco molte ragazze che non hanno alcun problema, ma proprio nessuno nessuno, ad andare a letto con qualcuno conosciuto venti minuti prima, e persino se non gli ha offerto nemmeno un cocktail; altre che fanno vita sociale per conoscere uomini sì, ma cercano una relazione più seria o persino il grande amore. Le donne, così come gli uomini, sono di tutte le specie: ci sono le mangiauomini, le santerelline che poi si rivelano tutt’altro, quelle che nascono con in testa l’idea di conquistarsi un anello, quelle che l’anello se lo ritrovano felicemente al dito senza averlo neppure troppo cercato, quelle che sono incapaci di star sole e quelle che da sole ci stanno benissimo; ci sono quelle che contemplano la possibilità del “sesso ludico” e quelle che vedono sempre ed esclusivamente il sesso come una appendice dell’amore, tanto che qualche volta, quando capita loro di farlo “ludicamente”, sentono poi il bisogno di fingersi innamorate, e quelle che usano il sesso come grimaldello per la scalata sociale, e come arma di ricatto.

Paolo Barnard ci accusa, tutte ed indiscriminatamente, di non saper fare sesso ludico. Io gli chiedo, di rimando: ma perché, è un obbligo sociale? Dove sta scritto? É la clausola di quale contratto? E se a me non andasse di farlo, per una sera o per tutta la vita, che dovrei fare, chiudermi in convento o mettermi un cartello al collo per avvertire i meschini eventualmente interessati?

Da come pone le cose Paolo Barnard sembra che per una donna rispondere alla avance, o meglio alla semplice richiesta di un uomo di fare sesso, sia una specie di obbligo: se gli si dice di no, infatti, il poverino ha un trauma da rifiuto. Eccheè, un sei politico? Non la vogliamo introdurre un po’ di legittima meritocrazia? Di selezione naturale? Darwin lo mandiamo al diavolo proprio nel suo bicentenario? Su cento approcci al bar (o in ufficio, le fotocopiatrici sono notoriamente galeotte), una decina, statisticamente, in condizioni normali, vanno a buon fine; gli altri li si deve archiviare come cose che fan parte del gioco: se a poker venissero sempre in mano a tutti le scale reali le partite sarebbero noiosette.

Paolo Barnard s’incazza, uh se s’incazza, però, perché noi donne ce l’abbiamo con chi va con le prostitute, li trattiamo come dei malati. Be’, caro Paolo, chiariamo: per me tu sei liberissimo di andarci, quando vuoi e quanto vuoi. Dal punto di vista morale, non è la prostituzione a infastidirmi, ma lo sfruttamento: mi fa fastidio la prostituzione come mi dan fastidio i minorenni costretti a cucir palloni: per cui, per evitare di dar soldi a chi sfrutta, evito di comprar certi palloni ed eviterei di andare a mignotte.

Ma dal tono del tuo articolo, chi lo avverte come un problema e si sente “sporco” a farlo mi sembri tu. Tu non ti lagni di dover andare a prostitute, ti lagni perché non ci vorresti andare e sei “costretto”; ma la “costrizione” nasce dal fatto che una donna disposta a venire a letto con te senza esser pagata dici di non riuscire a trovarla, e tu questa cosa la vivi male, si sente: il primo ad essere conscio che la prostituta è solo un rimpiazzo di qualcosa d’altro che si vorrebbe ma non si riesce ad avere sei tu. Il problema tuo, e di tutti gli uomini nelle tue identiche condizioni (quindi non di tutti i clienti delle prostitute, solo di una fetta), direi, è questo: voi non state cercando “sesso ludico” con chiunque capiti e basta, sennò in ogni bar potreste raccattare conquiste a iosa: state cercando una donna che vi piaccia e che sia disposta a fare “sesso ludico” con voi; ma se quella che vi piace e avreste scelto vi rifila un legittimo due di picche (perché magari non piacete a lei, o non ha voglia di “sesso ludico” e basta, la signora) vi sentite frustrati e la considerate perfida, quindi ne scegliete per strada una che vi piace, e che, dal momento che la pagate, non vi può dire di no.

Se non trovi proprio mai una donna che ti dica di sì senza esborso di tariffa, chi deve lavorare su se stesso per capirne le cause sei tu. Da qualche parte forse commetti degli errori, anche se dove non saprei. Forse non sai gestire bene l’approccio, forse sei irrimediabilmente attratto dal tipo di donne sbagliato (per esempio, invece di provarci, in una sala, con le donne che evidentemente hanno una gran voglia di fare “sesso ludico” con chiunque, quelle le scarti perché le consideri automaticamente “poco serie” e ti incaponisci magari a fare il filo a quelle che al “sesso ludico” non ci pensano proprio, ma cercano amore o una sistemazione acconcia per la vita.). Forse, più semplicemente, non stai cercando “sesso ludico” e basta neppure tu, ma una donna che, fosse solo per il tempo di una scopata, ti confermi che sei un uomo meraviglioso.

Le streghe esistono, siamo d’accordo: ma neanche nelle fiabe i protagonisti incontrano sempre e solo quelle, dai.

94 Comments

  1. Ineccepibile.Solo su una cosa do ragione a Paolo: spesso una non ci sta solo perchè teme di esser catalogata come troia.Ma non vedo come si possa ovviare al problema se non smettendo di demonizzare le donne “troppo” libere.
    Paolo l’ha capito e propone una soluzione che non esito a definire geniale: un patto di sangue tra tutti gli uomini e tutte le donne, in cui queste si impegnano a darla, quelli a non sputtanarle. Immagino abbia pensato anche ad una specie di anti-basji, guardie armate per la promozione del vizio e la proibizione della virtù.
    Quel sito è una miniera inesauribile di idee demenziali 🙂

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  2. Il problema è più banale, anche se più crudele. Da che mondo è mondo le donne hanno sempre premiato i vincitori e punito gli sconfitti (brutale teoria dell’evoluzione).
    In questo momento le cose girano male.
    Molti (a cui va la mia solidarietà) vivono momenti di autentica disperazione. Altri tirano a campare, senza grandi vittorie da accampare.
    Niente vittorie, niente…
    Fermarsi lungo la strada delle lucciole può essere una soluzione, ma anche l’ammissione della sconfitta.

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  3. @->Marcello: Oddio, e se io, ad esempio, con Paolo Barnard non ci volessi stare comunque, che fa, mi manda a casa i guardiani della Rivoluzione? 😀
    @->Area: E noi povere femminucce, scusa? Quando ci date i due di picche? Mica li prendete solo voi, neh… 😦

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  4. Il vincitore (o ritenuto tale) ne ha sempre qualcuna in più, rispetto ai suoi bisogni. A qualcuna deve dire no.

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  5. @Area
    in linea di massima hai ragione, poi conosco perdenti nati (magari bellocci) che hanno un discreto successo, e gente che la sfanga decorosamente ma non batte un chiodo. Tra l’altro al mondo c’è di tutto: un’ amico psicoterapeuta mi assicura che gran parte delle donne che subiscono violenze in casa passano da un picchiatore all’altro perchè attratte dai figli di puttana.

    E non credo che Hugh Grant andasse a puttane perchè non tovava una che glie la desse.

    @galatea
    guarda che ci sono pure i puttani per signora.

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  6. Il nocciolo non è essere vincitori (o vincenti come si usa adesso) ma riuscire ad apparirlo. Le varie tecniche di corteggiamento si basano su questo. I “figli di puttana” appaiono combattenti di razza (anche se spesso sono il contrario) ed attraggono, molto.
    Miliardiari, attori, politici, cantanti non fanno testo. Spesso funzionano a cocaina. I loro comportamenti risentono del vizio.

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  7. Non è solo quello. E’ che specie nel contesto da una botta e via conta più l’aspetto fisico e l’attitudine al cortegiamento.
    E guarda che moltii clienti delle prostitute hanno una donna e non sono miliardari.I “disperati” sono una piccola parte del gruppo.

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  8. @->Marcello: Grazie per l’informazione sui “puttani”, ma mi astengo volentieri lo stesso. 🙂

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  9. Buon giorno Simpatica Galatea
    mi chiamo Paolo ma non sono Barnard, tanto per chiarire, ho letto i vari punti di vista … come la mettiamo con Hugh Grant?

    Il discorso di Paolo Barnard è facile riportarlo nell’area degli sfigati ….
    il fatto è che i principali clienti delle prostitute, a detta di molti sondaggi , sono uomini sposati…. che non vogliono rogne….pagano e la cosa finisce lì…

    Certo una scopata a pagamento non è la stessa cosa di una scopata frutto di una seduzione a cui la donna ha risposto compiaciuta e aprendo le porte del “paradiso”, magari dopo aver bevuto qualche bicchierino:

    nel primo caso sei entrato in macelleria e hai comprato della carne, nel secondo caso sei andato a caccia hai individuato l’obiettivo (e qui ci devi saper fare, come hai ben evidenziato), sei riuscito ad agganciarla hai giocato bene le tue carte, se ti da paletta verde …quella scopata…equivale ad una sinfonia di Beethoven non ad una operatta da tre soldi

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  10. ….chiudo dicendo che nel fare tutto questo, non occorre un fisico bestiale ne avere un portafoglio a fisarmonica, l’importante è sapersi muovere, saper scegliere, saper cogliere il momento giusto….ma la cosa più importante è non essere noiosi, e non cercare di portarla a letto dopo dieci minuti, forse solo a MandraKe riesce… ma ho i miei dubbi!

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  11. @ marcello
    Non solo abbiamo paura di essere considerate troie ma a volte anche di essere rifiutate. Noi siamo crudeli con chi non ci piace ma anche gli uomini…

    Sui “puttani” maschi: io non sopporterei di andare con qualcuno che fa finta di essere attratto da me, nemmeno se fosse un dio in terra. Agli uomini invece andare con chi svolge solo una lavoro non dà alcun fastidio, anzi, nonostante sia risaputo che molte prostitute (non so quantificarne il numero ma non penso siano percentuali da creatinina) disprezzano nel profondo gli uomini.

    Un mio amico non fa che lamentarsi di non trovare donne. Gli ho detto un mucchio di volte che finchè si lamenterà e lo farà pesare non troverà nessuna in grado di andare con lui.

    Sono d’accordo con Galatea. Chi non becca deve lavorare su di sé, non può sempre essere un problema della Società Malata che ce l’ha con noi.
    Chi si propone con fare seduttivo (alcuni fortunati ce l’hanno scritto in faccia “VINCENTE” e non hanno bisogno nemmeno di alzare un dito) riescono a conquistare. Cioè, Giulio Cesare non è rimasto a casa a lamentarsi ma è uscito e si è fatto le sue conquiste, facendosi pure un mazzo tanto.

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  12. Ho fatto un giro dei link. Nel complesso trovo l’approccio superficiale. Darwin lo cita solo Galatea e in modo marginale. Sull’argomento, trovai particolarmente interessante un pezzo di Zoro di qualche tempo fa. La natura, l’evoluzione, ci hanno fatto diversi, distribuendo in modo differenziato compiti riproduttivi, strategie riproduttive e relativi istinti sessuali. La donna che dopo averlo portato in grembo nove mesi il figlio se lo vuole anche allevare tende a orientare il sesso alla costruzione ed al mantenimento del “nido” e per questo pretende il corteggiamento come pegno di una genitorialità condivisa.
    L’uomo che completa il suo compito riproduttivo in pochi minuti preferisce il sesso ludico, senza troppe proiezioni future, anche per potersi occupare di fecondare altre femmine ed affidare ai grandi numeri la trasmissione del suo patrimonio genetico.
    La cultura degli ultimi millenni non ha che minimamente intaccato questi meccanismi di base, ed infatti la coltissima, modernissima ed emancipatissima Galatea ritiene a buon diritto di usare il concetto di meritocrazia, ritenendo di possedere qualcosa (la propria capacità riproduttiva, non pensate male) da dare solo a chi se la merita.
    Barnard dal canto suo continua a non capire perche insistano a fare tante storie per dargliela e ci manca poco che faccia i manifesti “Più figa per tutti” immaginando forse un’esproprio andro-proletario.
    Su una cosa, in fondo, non mi trovo in totale disaccordo con lui, sul fatto che un approccio più pragmatico alla sessualità, magari – dico io – liberandoci di secoli di culture religiose sessuofobiche potrebbe favorire l’attenuarsi dei suoi aspetti deleteri e socialmente rilevanti, quali lo sfruttamento della prostituzione e le violenze di origine sessuale (pedofilia, stupri, omofobia).

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  13. Dalle mie esperienze personali posso dire che i frequentatori abituali di donne da strada sono la quintessenza della sfiga. Devono essere proprio alla frutta per sopportare la “non perfetta pulizia” che ritengo associata a tali incontri. Se poi aggiungiamo che spesso tali donne sono uomini…
    Chi poi ha “naso”, e lo usa spesso, può sviluppare un certo gusto dell’orrido (oltre a varie altre degenerazioni).
    Personalmente ho sempre preferito la magia (rara) di buone sinfonie.

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  14. @ Area

    Già, e la straordinaria fortuna dei trans 24×17 utilizzati da tanti clienti “rigorosamente normali ed eterosessuali”, dove la mettiamo?

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  15. Si tratta, in primo luogo, d’un problema d’incomunicabilità: uomini e donne parlano due linguaggi completamente diversi in fatto di sesso. Comincerei coll’accettare questo; poi, si potrà provare a costruire un sistema di traduzione simultanea ….

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  16. Non ho capito bene il 24 x 17 (sono un po’ ingenuo), ma sui clienti “eterosessuali” dei trans ci sarebbe molto da dire. Le “donne da strada” sono in maggioranza trans, neanche tanto “femminili”.

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  17. @lameduck
    la prostituzione per donna è molto meno diffusa di quella per uomo ma esiste e credo abbia dimensioni significative: è evidente che gran parte delle donne la pensano come te, ma non tutte. E non è raro trovare maschi che la pensano alla stessa maniera.

    Io ho lo stesso problema del tuo amico,ma non mi sogno proprio di dar la colpa alla società.
    Conosco però gente oggettivamente più “sfigata” di me che non ha particolari problemi, per questo contestavo il discorso sui “vincenti”: è sicuramente fondato, ma per fortuna ci son donne con gusti diversi.

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  18. @Area
    Posso suggerire che forse andare con un trans giustifica la voglia di andare con un uomo (anche in senso passivo) con l’alibi che “ti giuro, sembrava proprio una donna”?

    Il 24×17 nasce dalla mia mania di leggere gli annunci A.A.A. del Resto del Carlino. In tutti gli annunci dei trans vi sono dichiarate le misure (lunghezza per diametro). Pare che i trans di maggior successo siano quelli più dotati.

    @ Marcello
    Ma certo, moltissime donne vanno con gli escort a pagamento. Soprattutto ricche signore. Lo sapevate che sono quasi tutti di altro bordo, cioè per meno di 5000 euro non si slacciano neppure la patta? Che vuol dire? Che noi donne siamo immensamente più generose degli uomini, checché ne dica Barnard. La diamo anche per poco, mentre gli uomini stanno attenti a monetizzare al massimo i loro preziosi gingilli.

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  19. Per come è stata esposta la questione, più che sesso ludico io lo chiamerei svuotamento di palle e, a questo punto, definirei Paolo e i suoi simili oltre che trogloditi anche fessi. Fatevi una sega così risparmiate pure i soldi.

    Da uomo e da gay ho la fortuna di poter vedere la cosa da più punti di vista e capisco benissimo la ritrosia di molte donne a lasciarsi semplicemente andare.
    L’atto di “accogliere” è soprattutto un atto di fiducia nell’altro, attrazione fisica, eccitazione ed emotività varie sono ingredienti che aiutano molto a sciogliersi e che soprattutto migliorano la qualità dell’atto sessuale.
    Solo che spesso molti uomini sbagliano il bersaglio, perché mirano in basso invece che in alto.

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  20. lameduck,
    mi spiace attirare la tua attenzione sul fatto che la performance femminile è parente del teatro, e permette decine di repliche in un giorno; la prestazione maschile è parente dello sport, e permette al massimo tre-quattro riprese nello stesso periodo.

    spiace anche osservare che stai precipitando a vite. e già non è che fossi partita da quote eccelse.

    (‘azz, se vede che me sto a annoja’… ‘ste stronzate nun le dicevo manco a tredici anni)

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  21. @ orsopio
    Riguardo alle difficoltà tecniche maschili ti annuncio ufficialmente che sono stati inventati Viagra e Cialis.

    Sto precipitando a vite? Mi spieghi meglio?

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  22. @->Lector: Be’ non credo che il “traduttore” lo possa fare Barnard, visto che il suo ultimo pezzo era una cosa improponibile da leggere.
    @->Ugolino:Non volevo fare una seria polemica (dato il livello dei pezzi di Barnard mi sarebbe sembrato fatica sprecata). Darwin però c’entra, e proprio per quei meccanismi che hai detto tu. La donna e l’uomo hanno naturalmente delle tendenze diverse rispetto alla sessualita: l’uomo (non tutti, ovviamente, ma la naturale tendenza di fondo è quella) vorrebbe avere un harem sempre disponibile, perché la sua “mission” è quella di inseminare più femmine possibile; la donna (anche qui non tutte, ma vale quanto detto sopra) sa invece che una gravidanza è cosa impegnativa, e nello scegliere un compagno, persino per una notte e via, cerca quello che le dà maggiore affidabilità, sia dal punto di vista della genetica sia del carattere sia del successivo accudimento. Questo corredo ce lo portiamo addosso volenti e nolenti. Poi sono d’accordo con te che l’educazione repressiva e il condizionamento sociale fanno il resto.

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  23. @ lameduck riguardo il mito del Vincente che non deve chiedere mai…eppure ci sono donne che hanno lo spirito delle buone crocerossine, e non possono far a meno di prendersi cura dei perdenti… nel mito basta ricordare la storia tra Didone ed Enea: una donna con tante qualità perde la testa per quel poveraccio di Enea.

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  24. E se il problema di Barnard fosse che è proprio uno scorfano? Io – che ho più di sessant’anni, sono un musicista non famoso, non ricco e molto sposato – faccio ancora fatica a tenere a distanza donne carine e più giovani di me che me la darebbero volentieri, e la cosa per me è fonte di continua meraviglia. Ma che ci troveranno, mi chiedo, in un uomo di mezz’età, per quanto ben portante, che al massimo gli può offrire la classica “una botta e via”? E, anche questa, cerca vistosamente di evitarla senza essere offensivo, visto che ha già il suo bel da fare nel legittimo talamo, e gli anni cominciano a farsi sentire?

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  25. post incredibile…più lo leggevo più mi veniva da dire la mia, ma prima che lo facessi le mie idee erano già annoverate nell’articolo stesso.
    L’altra sera ero con un’amica quando si è avvicinato un mio amico (che lei nn conoscova ancora) fidanzatissimo da due anni. Parliamo per un paio d’ore e alla fine lui le chiede il numero di cellulare. Lei glielo dice senza alcun problema pensando che tanto è fidanzato. Lui l’ha chiamata alle tre di notte dicendo se le avrebbe fatto piacere andare a dormire a casa sua. Credo che ci sia una gran confusione.
    Per inciso, come dicevi…Credo che la “teoria” di Paolo Barnard che sostiene a grandi linee che siamo tutte delle stronze che nn sanno divertirsi sarebbe sostituita in pochi istanti da “siete tutte troie” nel caso in cui comprendesse veramente che si pratica nel mondo femminile del sesso ludico, e a maggior ragione se finalmente realizzasse che lo pratichiamo ma mai con lui.

    G.

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  26. Il signor Barnard ha ragione, ma anche galatea ha ragione e pure tutti gli altri che stanno fra i due.

    Credo che il punto, stia nel fatto che per noi esseri umani del 2009 il sesso sia diventato una cosa (s)porca. Possiamo essere religiosi o laici, repressi o disinibiti, ma in fondo tutti crediamo che il sesso sia un qualcosa che vada vissuto con un po’ di vergogna e molta circospezione perche’ o si rischiano sassate (in certi paesi) oppure di finire additati come bacchettoni o troie e maiali (in talaltri paesi). In rarissimi paesi ho visto trattare il sesso per come e’ stato considerato per millenni, una cosa misteriosa e quindi sacra. Solo in rari contesti gli amanti fanno quello che per millenni e’ stato quasi innato: danzano l’accoppiamento.
    Lo Hieros Gamos, il matrimonio sacro oggi e’ roba per circoli stupido-esoterici o da romanzi di dan brown, cosa ridicola appunto.
    Il sesso oggi, a qualsiasi latitudine e longitudine e’ una cosa profana, merce di scambio o segnale che si ha il potere, quindi sempre profano.
    Noi, uomini fintamente moderni, ci facciamo prendere dal capogiro quando leggiamo delle prostitute sacre di Corinto o di quelle altrettanto sacre devote al Dio Baal. Come puo’ una prostituta, zozza per definizione, essere sacra? Non ci raccapezziamo. Quindi ce la prendiamo con l’altro, con il maschio che e’ sempre stupratore o con la femmina che oscilla fra figa-di-legno o mignotta e qualunque posizione prenda sbaglia.
    Ci identifichiamo o col Barnard che ci dice che le donne non sono abbastanza disinibite e ha ragione. Oppure ci identifichiamo con chi denuncia le continue aggressioni, anche fra le pareti di casa, che le donne subiscono…e anche costui ha ragione.
    Abbiamo perso parecchio in tutti questi anni e l’inno a Iside del III sec. oggi e’ fantascienza.

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  27. Secondo me né tu né Lameduck avete colto pienamente il senso del pezzo originale e della risposta di Barnard (e non per un problema di QI); lui ha infatti la colpa di aver annegato le frasi decisive sulla questione in uno sproloquio senza fine su prostituzione, streghe, perfidie femminili, accuse ed amenità varie. E di aver toppato clamorosamente sulla definizione di Sesso Ludico, sovrapponendola di fatto al classico concetto di “sveltina” (e qui infatti la Forcheri l’ha subito castigato).
    Allora proviamo, così per gioco, ad estrarle queste frasi da tutto il resto e vediamo cosa ne esce:


    L’ho fatto perché volevo avere fra le mani una giovane ragazza nuda senza impazzire per trovarne una, esercizio che per il maschio medio normalmente significa trenta serate nei locali, cento abbordi sempre difficili, e altre mille assurde peripezie che noi uomini dobbiamo inventarci per avere finalmente una o due magre occasioni di sesso.

    Invece della palestra o della cioccolata in tazza con l’amica, essa adocchia un bel tipo ovunque si trovi, lo squadra, decide ‘ok, quello mi attizza’ e gli si avvicina per chiedergli “Che fai stasera? Domani? Ti va un’uscita?”. Sì?, bene. No?, ok passo al prossimo. Una cosa pressoché inesistente qui, oggi, fra noi.

    la donna in queste cose tende a mentirsi, a operare una rimozione acrobatica della realtà, là dove essa non si accorge che alla sua eventuale disponibilità interiore corrisponde però un respingente istantaneo all’esterno
    [pregiudizi religiosi, sociali, ecc. ecc.], che scoraggia moltissimo il maschio nell’approccio.

    Le ultime ricerche di settore puntano in primo luogo al bisogno fisiologico insoddisfatto come motivazione del cliente, poi al bisogno di essere accolti, e solo in ultimo al maschilismo irriducibile.

    dovete abbracciare il Sesso Ludico, imparare a farlo e a chiederlo con naturalezza. Dovete imparare a smettere di avere paura di ‘far vedere’ che lo volete quando lo volete, dovete soprattutto semplificarci immensamente il percorso che dallo stimolo erotico porta alla soddisfazione di quello stimolo, semplificarlo imparando ad accogliere con più morbidezza le nostre avances (indipendentemente dal sì o no-grazie finali), oppure e soprattutto cominciando a FARLE quelle avances.

    Dobbiamo cancellare dal nostro cervello l’idea medievale che quelle che la danno sono una cosa, quella da sposare sono un’altra. Dobbiamo altresì piantarla con la pretesa idiota che tutte la diano con gioia ma non nostra moglie.

    Questa rivoluzione va fatta in partnership, perché conviene a tutti.

    Non ne avete compreso il potenziale dirompente di liberazione che vi offre, quello di spiazzare gli uomini, di ficcargli in testa che il potere erotico si gioca alla pari.

    Dovevate capire al volo, donne, che a fronte di un esercito di femmine capaci di prendersi il sesso come un aperitivo, con leggerezza e benevolenza, finirebbe per crollare qualsiasi becero retaggio maschile

    Il Sesso Ludico è una mina nel cuore di tutti gli alibi dell’uomo per ancora contenere la vostra avanzata, ma voi addio che lo capite. E sapete perché? Perché comporterebbe per voi la fatica del coraggio, che qui non avete, e non lo volete esercitare. Lamentarsi per generazioni è più comodo.

    E’ l’uomo che, da padrone del salotto dove le donne erano viste ma non udite, ha accettato cambiamenti epocali, certamente perfettibili, ma i salti mortali li abbiamo fatti, se si pensa da dove siamo partiti solo ieri. Oggi voi che cambiamento avete fatto? Ne avete fatto uno di pari valore verso di noi?

    L’Eros impazzito non guarisce gridandogli addosso, donne, ma facendo la fatica di guarirlo, assieme a noi. Donne incapaci quando c’è da fare la fatica del nuovo. Donne inchiodate con le spalle al muro della pavidità, nel risibile mondo della vostra superiorità morale.

    A parte le accuse, P.Barnard propone un patto e la Forcheri pone però precise e condivisibili (imho) condizioni: sesso ludico non significa guerreggiare, significa giocare, senza retaggi patriarcali, a un gioco sacro [ma anche no] in cui ognuno ha diritto non solo a divertirsi, ma se ne è all’altezza, ad ampliare il suo essere in una dimensione spaziotemporale che coincide con i limiti del nostro universo.

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  28. Il “sesso ludico” inteso nel senso: me la devi dare, perché ti diverti anche tu. Mi sembra un discorso che non sta in piedi da nessun punto di vista. Le donne non possono darla a cuor leggero al primo che passa, perché rischiano di restare incinte, con tutti i problemi derivanti. Il compagno, anche occasionale, deve quindi avere tutte le caratteristiche di affidabilità di cui ha parlato Galatea. Deve quantomeno essere un uomo in grado di prendersi le sue responsabilità, che non sono poche.
    La “botta e via” senza pensieri sembra, più che altro, un sogno adolescenziale irrealizzabile.
    Qualcuno ha citato Enea, che poteva anche essere un poveraccio, ma aveva dimostrato: di essere affidabile, di “avere le palle”, di sapersela cavare in mezzo a mille difficoltà. A Didone non serviva altro.

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  29. Mi pare che un piccolo particolare sia sfuggito a Paolo: anche se le donne si “convertissero” al sesso ludico l’asimmetria nei comportamenti resterebbe intatta, visto che l’uomo pur di far sesso, di solito, non guarda tanto per il sottile, mentre, al contrario, anche la donna più “ludica” di questo mondo avrebbe una certa difficoltà a concedersi ad un uomo che non le piace, molta più difficoltà di quanto ne avrebbe l'”affamato” maschietto.

    E questa mi pare una differenza difficilmente eliminabile.

    Tutto ciò indebolisce, a mio parere, l’obiezione che Galatea fa al discorso di Paolo: per quante donne “ludiche” ci siano in giro un uomo per avere un rapporto sessuale dovrà sempre faticare più di una donna, la quale al contrario (indipendentemente dalla sua bellezza) può fare tutto il sesso che vuole, se mira davvero solo a quello.
    Riassumendo: per una donna (di solito) basta essere disponibile al sesso per farlo, un uomo invece (di solito) deve almeno piacere fisicamente, quando gli va bene.
    Che il problema di Paolo sia lì…

    Però, direi a Paolo che non può pretendere di cambiare il mondo, se le cose stanno così ci sarà evidentemente una spiegazione che lui stesso, d’altra parte, mostra di conoscere; non rimane che stare al gioco e fare quel che gli uomini hanno sempre fatto…, lasciando che le femminucce facciano il loro di gioco.
    Mi pare ragionevole, no?

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  30. @lameduck
    Mi è capitato di vedere foto di trans “ben attrezzati”. Non danno l’impressione di essere molto femminili, nonostante le tette. Ritengo che chi li frequenta, anche da passivo, dovrebbe onestamente dichiararsi omosessuale.

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  31. @Area
    Il “rischio di restare incinte” come alibi mi pare poco sostenibile; i mezzi per abbatterlo (il rischio) ci sono e sono ampi e diversificati.
    E non si tratta nemmeno di sdoganare definitivamente la pratica de “una botta e via”, che nello specifico i dazi son caduti e da un pezzo.
    Si tratta piuttosto di fare una rivoluzione culturale direi quasi epocale nel rapporto uomo/donna.
    E non certo come obbligo sociale per tutti/e, semmai come opportunità da scegliere e su cui ragionare senza pregiudizi di sorta.

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  32. @galatea
    quando mi sono ritrovato a procedere sul filo di queste nostre comuni considerazioni sull’istinto di riproduzione sono giunto a pensare che questo potrà essere messo da parte solo con l’indefinito allungamento della vita umana e la conseguente attenuazione di quell’istinto; il problema mi è parso però che con gli istinti riproduttivi potremmo perdere anche parte della dimensione sentimentale e della sensibilità estetica che in tanto grande misura quegli istinti hanno contribuito a determinare.
    Per dirla in due parole, potremmo anche fare molto sesso ludico ma non riuscire a provare più niente davanti al David di Michelangelo o alle tre grazie del Canova. E non mi sembra un gran guadagno.

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  33. Chiunque può rimanere abbagliato dalla bellezza … ma si può essere infastiditi dalla scortesia, dall’insensibilità, dall’egoismo, dalla volgarità, dalla freddezza, dalla mancanza di grazia e da mille altri aspetti.
    Il problema di Barnard è la mancanza di fascino?
    Forse non si mette in gioco con la necessaria convinzione?
    Piacere e piacersi, sono intimamente connessi…
    Quando le due cose coincidono siamo più sereni, più sorridenti, più attenti e questo già basta ad aumentare sensibilmente il proprio appeal.
    C’è posto per tutti a questo mondo…
    a volte capita di rimanere sconcertati…come nella canzone di Gino Paoli….”che tra tanta gente quella donna s’interessasse solo di me”,
    altre volte ci si sente degli istrioni e si fanno delle fesserie….ecco l’importante è mantenere seppur “nell’amore giocoso” fine a se stesso,
    il rispetto per l’altra e per la propria persona.

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  34. @frap1964
    Negli anni 60 il “free love” americano era arrivato a teorizzare l’obbligo di fare sesso (allora si diceva “fare l’amore”) con chiunque s’incontrava. Il confronto con la dura realtà dei fatti ha poi portato gli stessi teorizzatori del “free love” a predicare l’astinenza, la verginità ecc.
    Nei fatti la società americana odierna è puritana e bacchettona oltre ogni limite.
    Le pretese rivoluzioni culturali nei rapporti uomo-donna possono avere esiti imprevisti (e non piacevoli).
    Lasciamo pertanto alle donne il compito di gestire la loro “tesora”, perché nei secoli hanno dimostrato di saperlo fare benissimo.

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  35. @->Frap1964: Anche depurando l’intervento di Barnard da tutto il livore (e sinceramente è questo che mi ha infastidito di più: pazienza mettersi a discutere di un tema così ampio, ma caspita, farlo anche come se si fosse un Savonarola al contario mi sembra veramente ridicolo!) rimango dell’idea che ormai anche fra molte donne l’idea di fare “sesso ludico” , sia inteso come “sveltina” sia inteso come rapporto in cui i due non si sentano legati mani e piedi e vincolati come ostaggi, ormai c’è. Solo che mi sembra che Barnard pretenda che tutte le donne, indistintamente ed in ogni momento, siano disposte a fare sesso ludico con chi capita, solo perché Barnard ha spiegato loro che è bello e deciso così. Non metto in dubbio che magari sia grandioso, per carità, ma non puoi impormelo, così come si è rivelata una sublime cazzata pretendere di imporre le coppie aperte e quant’altro si proponeva nel ’68 e dintorni. Gli esseri umani sono diversi tra loro e diversi persino da momento a momento: io posso essere disposta, ad esempio, a fare “sesso ludico” con il signor X, con cui non me ne frega nulla di avere un rapporto duraturo perché lo considero solo un ragazzo decorativo che a letto mi tira su il morale, ma restare malissimo che il signor Y vuol fare invece solo sesso ludico con me, perché invece tal signor Y mi piace da impazzire e lo vorrei come compagno; posso decidere che quella sera no, perché ho le scatole girate e sono uscita al bar solo per vedere un po’ di gente, o perché il tizio che mi abborda mi sembra un deficiente e non mi piace, oppure perché magari, dopo aver provato il sesso ludico, ho scoperto che sono una romantica d’animo, e non mi diverto poi così tanto a farlo come invece capita a mister Barnard. Non per questo sono una strega, o una repressa, o una stronza, e non vedo perché dovrei sentirmi in colpa se dico di no ad un tizio che mi chiede un appuntamento. Sono semplicemente un essere umano, e gradirei che la mia libertà fosse rispettata, ecco tutto.

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  36. Potremmo tentare di costruire una regola generalmente accettabile:

    Chiunque può rimanere abbagliato dalla bellezza … ma si può essere infastiditi dalla scortesia, dall’insensibilità, dall’egoismo, dalla volgarità, dalla freddezza, dalla mancanza di grazia e da mille altri aspetti.

    Il problema è la mancanza di fascino?
    Forse non ci si mette in gioco con la necessaria convinzione?
    Piacere e piacersi, sono intimamente connessi…
    Quando le due cose coincidono siamo più sereni, più sorridenti, più attenti e questo già basta ad aumentare sensibilmente il proprio appeal.
    C’è posto per tutti a questo mondo…
    ma a volte capita di rimanere sconcertati…come nella canzone di Gino Paoli….”che tra tanta gente quella donna s’interessasse solo di me”, ed altre volte ci si sente degli istrioni e si fanno delle fesserie….

    In conclusione avere capacità di sedurre non dipende dalla bellezza, ne dal fascino ma credo sia essenziale il rispetto delle reciproche sensibilità .

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  37. Facciamo così, invertiamo l’oramai stantìo sessantottinismo e sloganiam: “sesso politico e sei ludico”.

    Lo Stato garantisce urbe et orbi sesso a volontà mentre chi studia deve sudarsi il sei. Avremo un popolo meno guerrafondaio e più colto, ci pensi?

    E papi guadagnerebbe immense percentuali mettendo a disposizione del popolo la sua sconfinata scuderia di donnine allegre… o no?

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  38. A me non pare che Barnard esprima una pretesa incondizionata: chiede piuttosto un cambio di prospettiva nella mentalità media delle donne.

    Invece della palestra o della cioccolata in tazza con l’amica, essa [ella] adocchia un bel tipo ovunque si trovi, lo squadra, decide ‘ok, quello mi attizza’ e gli si avvicina per chiedergli “Che fai stasera? Domani? Ti va un’uscita?”. Sì?, bene. No?, ok passo al prossimo. Una cosa pressoché inesistente qui, oggi, fra noi.

    Che poi ci siano tutte le dovute eccezioni siamo ben d’accordo, ma non nascondiamoci il fatto che la normalità per la media delle donne non è certo questa. Vivere il sesso con giocosità, per il piacere di darsi piacere, tra persone consapevoli e consenzienti, che si piacciono reciprocamente e nel reciproco rispetto, liberi da condizionamenti millenari sociali e religiosi e non soltanto nell’ambito di un rapporto stabile, in fondo, sarebbe davvero così inaccettabile e riprovevole?

    A giudicare dal tenore medio dellla valanga di reazioni di cui parla Barnard, pare di sì. E le argomentazioni, alla fin fine, sono sempre le stesse.

    Che un esercito di femmine [oggi direi che sono sparute pattuglie] capaci di prendersi il sesso come un aperitivo, con leggerezza e benevolenza, finirebbe per [far] crollare qualsiasi becero retaggio maschile è poco ma sicuro.
    Che sia una rivoluzione [che] va fatta in partnership, perché conviene a tutti, anche.

    Temo però che se non saranno le donne a fare davvero il primo passo, a liberarsi loro stesse e per prime dal giogo millenario di una società patriarcale che le ha volute e in fondo le vuole ancora così, la “battaglia dei sessi” sarà ancora molto lunga e difficile.

    L’Eros impazzito non guarisce gridandogli addosso, donne, ma facendo la fatica di guarirlo, assieme a noi.

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  39. Ahhhh, ma allora ho capito! Voi non cercate solo qualcuna che ci stia a venire a letto per fare “sesso ludico”! Volete qualcuna che ci stia, e per giunta sia lei a fare il primo passo, mentre voi, come le donzelle di altri tempi, state lì e se non vi piace potete anche dire di no…insomma, il problema non è che volete liberare noi donne dal giogo della cultura patriarcale, volete semplicemente, per una volta, che le cose vadano al contrario: noi cacciatrici e voi corteggiati, con la facoltà di storcere il nasino e dire “no, no, no!”.Oggi come oggi, in realtà, ci sono già donne che lo fanno, e i numeri sono anche in rapida ascesa; ma la società le classifica quasi sempre come gran bagasce; certo, lo facessero tutte, forse la cosa cadrebbe..però c’è un problema…io, per esempio, proprio faccio una gran fatica: una questione di carattere, questi atteggiamenti da virago mi danno fastidio, a dire il vero trovo poco sexy persino gli uomini che si comportano così; per giunta, posso assicurarti, da donna e per esperienza personale, che poi molto spesso quando voi maschietti vi trovate realmente in quel frangente, cioè con una ragazza che vi guarda e vi dice: “Bene, andiamo a letto?” rimanete spiazzati e pigliate delle gran fughe, perché trovate il comportamento poco femminile, vi blocca, temete che una donna così faccia spiacevoli paragoni e non vi giudichi all’altezza, insomma vi vengono le paturnie peggio che alle signorine dell’Ottocento.
    Mi chiedo quanto, in questo grido disperato di Barnard, non sia invece una richiesta di totale deresponsabilizzazione da parte del maschio: la seduzione è un gioco a due, in cui si deve rischiare qualcosa entrambi; di solito il primo approccio è solo apparentemente maschile, perché in realtà siamo noi ragazze che mandiamo segnali per prime a quelli che ci piacciono perché si facciano avanti (sguardi, sorrisi, messaggini, mail…); poi voi vi fate avanti, oppure no. Barnard (dico lui perché ha scritto il pezzo, eh) mi sembra terrorizzato a fare il primo passo perché ha paura, ma una paura folle, che poi questo gli possa essere rinfacciato: in pratica, e capita a tanti uomini oggi, ha paura che dopo essersi fatto avanti e aver ottenuto una notte di “sesso ludico”, la donna gli rinfacci di essere stato lui a proporsi, addossandogli al responsabilità dell’accaduto, perchè, secondo un vecchio schema, è lui che l’ha “tentata” e fatta cadere, e pretenda di trasformare una notte di “sesso ludico” in una relazione stabile o chissà che. Invece se è lei ad aver fatto il primo passo, anche questo rischio cade, anzi è rovesciato: il maschio se ne può andare dicendo: “Ah, caspita, ma se mi hai praticamente trascinato a letto tu, adesso che vuoi?”
    Solo che diciamocelo francamente: i fraintendimenti sono sempre possibili, e a dispetto di chi fa o non fa il primo passo. Il sesso ludico a questo punto non c’entra un cappero: mi pare che semplicemente ci sia una gran fifa di rimanere incastrati in qualche forma di relazione. Ma qui si può solo ragionare caso per caso, o notte per notte.

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  40. @->Ardous: geniale, in effetti. Per ora al sesso politico ci siamo quasi arrivati, ma ristretto all’oligarchia di potere. Sul sei ludico, invece, siamo in alto mare.
    PS: Ma, da femminuccia…per par condicio però il Papi deve procacciare anche batterie di bei ragazzi per tutte, perché se per gli uomini ci sono stuoli di veline e a noi rifila solo Brunetta e Tremonti, chiedo asilo politico altrove!

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  41. Non si capisce perché tu insista a voler ragionare comunque in una logica di contrapposizione uomo/donna. Quella del vero maschio perduto e ora in crisi, che sta lì per volerti “fregare” a tutti i costi, terrorizzato dal “dopo” e magari pure dal “durante”.
    Ancorata (a metà) al vecchio schema del seduttore/sedotta, del principe azzurro e della principessa sul pisello (in senso metaforico) che si concede, ma solo dopo un po’ sia chiaro, con quel po’ di ipocrisia funzionale a salvare l’onore, la faccia e la reputazione in società.
    E’ proprio questo panegirico che Barnard chiede di superare definitivamente.
    Chiede “la fatica del coraggio, che qui non avete, e non lo volete esercitare.” [Che] “Lamentarsi per [varie altre] generazioni è più comodo.”
    Chiede un cambio di prospettiva in un patto a due uomo/donna.

    “io, per esempio, proprio faccio una gran fatica: una questione di carattere, questi atteggiamenti da virago mi danno fastidio”

    E non sai che divertimento è invece per l’uomo medio sentirsi rifiutato a “occhi scocciati, o girate di spalle, i ‘non mi stressare’, ‘non è il caso’, la rigidità, la freddezza o addirittura il disprezzo”.
    E’ l’idea della “gara”, della “conquista”, del “merito” e della “vittoria” che si chiede di mettere da parte: si chiede di giocare davvero alla pari.
    E’ lo scegliere di essere davvero libere e ugualmente consapevoli solamente in quanto esseri umani nel ricercare il piacere, ciascuno/a come meglio desidera e crede.
    Questa idea un po’ vi terrorizza (in media) e il coraggio di riconoscerlo fino in fondo ancora non c’è: si vede chiaramente dalle reazioni piccate, dalle accuse, dalle recriminazioni.

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  42. @->Frap1964: Eh, ma spiegatemi il problema, allora: io sto seduta al bar, pensando ai fatti miei, e un tizio mi abborda: mi piace, e magari ci sto, e sai quanto me ne frega della riprovazione sociale (poi, insomma, non è che sia granché la riprovazione sociale, adesso, per ‘na roba del genere, soprattuto per me che sono single e non rispondo della mia vita a nessuno…veramente non mi pare proprio che ci sia, la riprovazione sociale: al massimo la mattina dopo, quando lo racconto ad una amica, mi guarda con invidia!). Non mi piace e gli dico di no, più o meno garbatamente: magari delle volte, gli occhi scocciati e il “non mi scocciare” dipendono non dal fatto che lui tenta l’approccio, ma che insiste in maniera fastidiosa; oppure anche dal fatto che sto lì tranquilla a pensare ai fatti miei e arriva un rompiballe a disturbarmi: non è timore di riprovazione sociale, nel qual caso, a motivare il mio rifiuto, ma semplice rottura di scatole perché magari sto proprio pensando ad altro e non mi va!
    Ipotesi inversa: sono io che ci provo con un tizio che mi piace. Rischio, perché può dirmi di no, esattamente per gli stessi motivi che addurrei io (non gli piaccio, non è la serata giusta, etc.). Anche qui non è che ci sia una gran riprovazione sociale se la cosa viene risaputa: al massimo, qualcuno si farà una risata alle mie spalle, mentre le amiche del cuore correranno in soccorso spiegandomi che il tizio è semplicemente un gran coglione! (Anzi, a dire il vero, se viene risaputa e si sa che lui si è tirato indietro, ora che ci penso, quello di cui si riderà alle spalle è più facile che sia lui: com’è che ha detto di no?)
    In ogni caso, faccio presente, la “riprovazione sociale” cui si va incontro è veramente minima, e anche a livello più intimo non penso che il “no” di una donna o di un uomo incontrato dieci minuti prima e che ti volevi portare a letto solo per una sera scateni crolli di autostima disastrosi, via. Come ha riconosciuto pure Barnard, si passa al successivo/a senza far tante fisime, visto che basta incaponirsi un po’ e si trova senza tante difficoltà. I crolli emotivi, il senso del rifiuto sono giustificati solo se sono in ballo sentimenti forti, se ti risponde no qualcuno a cui tieni davvero, di cui sei innamorato…ma allora non siamo più nel campo del puro “sesso ludico”, o mi sbaglio?

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  43. @frap1964

    L’essere rifiutati in fase di corteggiamento (anche se in cerca una botta e via), succede agli uomini quanto alle donne. Sono “regole” dettata dalla natura. Se i feromoni (sessuali) di quel determinato uomo non mi provocano alcun interesse sessuale, c’è poco da fare. Non sarò disposta a far sesso ludico, perché non ne sono attratta. Punto.

    Stessa cosa accade per gli uomini. Non è vero che gli uomini copulano con la donna “basta che respiri”, deve avere invece determinate caratteristiche piacenti alla sua vista, al suo odorato, al suo tatto, ecc.. Quando vediamo gli automobilisti che la notte vanno ai 20 l’ora, per i viali e corsi delle nostre città, non stanno facendo altro che scegliere la prostituta che più gli aggrada. Scelgono!

    Non si può semplicemente mettere da parte l’idea della conquista, della gara, del marito e della vittoria, fa parte della natura di noi esseri umani. Anche nel resto del mondo animale succede esattamente così, hai mai osservato la fase di corteggiamento degli animali? Evidentemente no! E nemmeno Barnard.
    Non può certo pretendere di cambiar quello che la natura ha pazientemente costruito. Sarebbe come esigere che dalla semina di una pietra, ne cresca una pianta!

    Gli uomini che vanno con le prostitute, non lo fanno perché c’è carenza di “gnocca free” o sono pigri, ma semplicemente perché attraverso il pagamento di una prestazione sessuale, il più delle volte, il maschio esercita il proprio potere fallocratico. Non è infatti un caso che nei paesi nordici, dove le donne vivono il sesso alla maniera maschile, la prostituzione sia in ogni modo largamente diffusa.

    Le donne (di solito attempate) che vanno con i gigolò, lo fanno maggiormente per solitudine, tanto che l’atto sessuale passa in secondo piano.

    A noi donne non ci terrorizza proprio un bel niente, sappiamo darci piacere e ricerchiamo il sesso ludico senza tanti giri di parole. Quei uomini che la pensano come Barnard, non accettano semplicemente il rifiuto e che la donna possa lei decidere con chi provar piacere.

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  44. In una situazione come quella paventata da Barnard e che descrivi anche tu funzionerebbe esattamente così. Peccato che nella pratica quotidiana media le cose vadano molto ma molto diversamente per i motivi ben noti.

    Tu stessa riconosci nel post che “su cento approcci al bar (o in ufficio, le fotocopiatrici sono notoriamente galeotte), una decina, statisticamente, in condizioni normali, vanno a buon fine; gli altri li si deve archiviare come cose che fan parte del gioco: se a poker venissero sempre in mano a tutti le scale reali le partite sarebbero noiosette.”

    10 su 100 non è che sia proprio una percentuale incoraggiante.
    Vuol dire che 9 volte su 10 è picche. O no?
    La cosa, alla lunga, forse potrebbe tendere anche a sfiancare un tantino…

    Se poi lavori pure otto-nove ore al giorno in certe aziende (personal experience, credi) dove per prevenire, giustamente per carità, le molestie sessuali ti appioppano un codice etico contrattuale e ti fanno pure fare annualmente dei corsi di formazione (e firmi) in cui enumerano i vari e diversi casi e tipi di molestie, ti spiegano che sono in ogni caso soggettive, e tra le esemplificazioni alla fine ti ci infilano pure le “richieste di appuntamento non gradite”, insomma… alla fin fine ti fanno passare davvero la voglia un po’ dovunque e in vari modi.

    Se fosse tutto così semplice e chiaro come scrivi, non si spiegherebbe il dilagare della prostituzione pressoché in ogni ceto sociale, nelle diverse forme e con nove milioni di clienti stimati e tutto il resto a seguire.

    Ci sarà pure qualcosa che mediamente non va nel rapporto uomo/donna o sono tutte fisime fine-agostane e problemi personali del Barnard?

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  45. @->Frap1964: Sì, ma guarda che quelle che ti dicono di no non lo fanno mica tutte perché sono “bloccate” dal terrore della riprovazione sociale, come dice giustamente Lolle. Io, per esempio, se uno mi chiede di fare “sesso ludico” dopo cinque minuti che mi ha conosciuto, è altamente probabile che gli risponda un bel no, anche se fosse Brad Pitt. E questo non perché tema chissà che “riprovazione sociale”, ma perché, onestamente, non mi interessa più di tanto “una botta e via”, e ritengo un mio diritto potermi rifiutare. Sbaglierò, magari, ma se non mi va non mi va. Con questo non vuol dire che pretendo un anello di fidanzamento o una richiesta di matrimonio, ma semplicemente che, in linea di massima, non trovo particolarmente eccitante l’idea. Ora, siccome la libertà di coscienza vige per tutto, quindi anche per la propensione al “sesso ludico” vale la stessa cosa: per quanto sia diffuso il principio che lo si può fare senza alcuna riprovazione sociale, come oggi capita, ci saranno sempre alcune donne che decidono di non farlo, e se lo chiedi a loro ti risponderanno picche, quindi un tot numero di approcci falliranno (vale anche per gli uomini, eh? Mica tutti ti dicono di sì!).
    Sinceramente, però, non mi pare che questo sia legato in qualche modo alla diffusione della prostituzione. Chi va con una prostituta in realtà non sta cercando “sesso ludico” – se non altro perché sa benissimo che per la prostituta non è affatto “ludico”, è un mestiere – ma sesso cui non si può dire di no. Credo che ci sia sotto, più che altro, una questione di potere e sottomissione: io ti pago e quindi tu, che sei esattamente il tipo di donna che vorrei venisse con me gratis, devi, volente o nolente, venire a letto con me e non puoi più rifiutarti. Sulla prostituta si opera una sorta di transfert psicologico: detto in soldoni, in questi casi tu non ti vuoi portare a letto la prostituta, ma la “stronza” che ti ha risposto picche, quindi paghi la prostituta per fare le veci della “stronza”. Magari la “stronza”ti ha risposto picche perché non le piaci e basta, e non perchè non ama il “sesso ludico”: in realtà lo ama, ma non con te. Certo, raccontarsi che ogni volta che ti dicono di no è solo perché sono vittime di una cultura repressiva fa meno male è molto più accettabile. Ma se capita sempre sempre, come detto nel post, è statisticamente improbabile, me lo concederai.

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  46. @lolle
    Credo che Barnard, per l’età e il lavoro che fa e che faceva, abbia avuto modo e ripetutamente, di vedere documentari sulla natura e gli animali.
    Io certamente sì, credimi.
    Ti suggerisco di scoprire qualcosa di più su questo tizio cercando su YouTube.
    Sulle prostitute riporto quanto ha scritto lui (ma che si verifica con facilità):
    Le ultime ricerche di settore puntano in primo luogo al bisogno fisiologico insoddisfatto come motivazione del cliente, poi al bisogno di essere accolti, e solo in ultimo al maschilismo irriducibile.
    E’ l’acrimonia di certe reazioni, il rifiuto pregiudiziale nel riconoscere lo stato reale delle cose e le conclusioni del tipo “è solo un problema suo” che non convincono per nulla. Tutto qua.

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  47. Quella dei paesi nordici “dove le donne vivono il sesso alla maniera maschile” è un gran bel luogo comune. La trilogia di Millennium, su questo e a suo modo, ha aperto un piccolo squarcio di verità. La Svezia (e la Norvegia), sulla prostituzione, negli ultimi 10 anni hanno intrapreso un cammino proibizionista e colpevolista pensando di risolvere in questo modo la questione. E noi ci stiamo accodando.
    Naturalmente ci si è semplicemente spostati nel chiuso delle case, dove nessuno vede e quindi il problema semplicemente sembra che non ci sia più.

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  48. Per amore della nazione femminile, io, posso anche travalicare la sponda e mettermi a disposizione del cavaliere.
    100, 150, 200. Se son in forma, anche 300. Più di questo enorme sacrificio, però, la Patria non può chiedermi… Viva l’Italia

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  49. @->Frap1964: Ma secondo me è Barnard che fa confusione su quello che cerca. Il bisogno di essere accolti cosa c’entra con il sesso ludico da una botta e via che lui dice di cercare? Se un mi dice che va con una prostituta perché, evidentemente, non riesce ad instaurare con le donne (vuoi per timidezza, repressione, altri tipi di problemi) un rapporto di coppia più o meno stabile – il che vuol dire anche il “sesso ludico” cameratesco fra due che ogni tanto finiscono a letto assieme – allora posso anche capire che abbia un problema reale e sia costretto a risolverlo empiricamente . Ma se mi dice che è costretto ad andare con una prostituta perché tutte le donne sono cattive e per principio, o perché non sanno reagire alle pressioni dell’educazione sessuofobica, non ci stanno mai ad andare a letto con lui, la cosa mi sembra francamente assurda, e sospetto che il problema di Barnard sia, semplicemente, che si ostina a chiedere di fare sesso ludico alle donne sbagliate.

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  50. @->ardous: Carina, scritta così. La rivenderei per il sequel di Fascisti su Marte. O meglio per il prossimo cinegiornale Luce. 😉

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  51. Credo che, compiendo l’ennesima esegesi di Paolo Barnard, nemmeno fossimo intenti a compilare un midrash rabbinico, la questione si possa riassumere in:
    Primo
    “Noi uomini siamo troppo stanchi anche per corteggiarvi. Visto che ormai ci offrite anche la cena, toglieteci anche questo impiccio.”
    Secondo:
    “Io sono uomo di sinistra e non trovo più compagne che me la danno gratis, secondo un principio simile all’open source informatico, [come ha acutamente commentato qualcuno sul mio blog, nda] ma solo fascistacce che guardano solo il lato economico”.
    Terzo:
    “Non saprete mai se avete azzeccato l’esegesi corretta perchè io non vi rispondo, perchè non c’ho tempo.”

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  52. Secondo me hai ragione tu, Lame! 😀
    dal che si evince:
    1)Che gli uomini sono troppo stanchi per tutto, e la solito sperano che ci diamo da fare per salvarli noi;
    2)Che forse i bar ormai sono pieni di fascitone perché noi ragazze di sinistra, fra l’altro, ci siamo fatte furbe, abbiamo lasciato al loro destino gli sfigatissimi intellettuali di sinistra e siamo scappate a fare sesso ludico con palestrati destrorsi tanto carucci.
    3)che Barnard non risponde perché era in giro a cercare di trovarsi una donna,e speriamo che abbia avuto fortuna, sennò giuro che chiamo una mia amica campionessa mondiale di “sesso ludico” e le dico di prenderselo in cura, così almeno la finiamo una volta per tutte. 🙂

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  53. Purtroppo anche i blog seri contengono inesattezze colossali: Galatea -20 punti.
    Non era difficile trovare un antropologo (anche a nolo, un antropologo-puttano) che spiegasse in tre righe i nostri atavici istinti. Ci provo io: il maschio deve “spargere il suo seme” (una definizione buffa quanto perfetta), cioè deve cercare più femmine possibile da fecondare (avevo scritto per sbaglio “fertilizzare”, che pirla!). Al contrario la femmina deve scegliere il DNA migliore, cioè quello che le permetterà di avere una prole sana e (più) forte. Il resto sono pillole di Quark devianti.
    Non sono un antropologo e siccome non vado a puttane (mancano i soldi, adoro le coccole e sono ipocondriaco) mi diletto a seguire qualche articolo (serio) sull’argomento. Per questo motivo so bene che Settembre è uno dei mesi in cui le donne la danno più frequentemente e se sapessi il giorno delle mestruazioni della tipa sceglierei con maggiore attenzione il profumo da usare. Sono tutti studi sulla “scimmia nuda” provati scientificamente, se non ci credete potete sempre attaccare la matematica statistica, non me.

    Ottimi gli interventi di Ugolino, Lector e Lolle. Lameduck squalificata per esagerata superiorità. A Wuz dico solo che il sesso è considerato profano non alla regione geografica, ma alla religione professata in quel luogo.
    Brava Galatea, hai degli ottimi lettori, guadagni 15 punti e vai a -5.

    Mi è piaciuto l’intervento sul matriarcato, ma secondo me è stato un po’ sterile, nel senso che non è costruttivo parlare di chi deve condurre il corteggiamento, bensì affermare sempre che viviamo in una società maschilista da millenni e che la cultura base è talmente ricca di privilegi verso l’uomo che quando una donna emerge ce ne stupiamo. Galatea si dimentica delle origini della nostra sfera sociale e fa il gioco di Bernard restando sul piano del “sesso ludico”. Una migliore risposta, a mio parere, avrebbe dovuto introdurre il tema del “sentimento piacevole” o del “godereccio amore”, che avrebbe esaltato le signore della rete perché (nel mio piccolo) mi sono rotto i coglioni di vedere menti elevate seguire discorsi sulle puttane, anche ricchi di cifre e statistiche.
    Galatea va in prigione senza passare dal “Via” e torna a -20.

    Personalmente il “sesso ludico”, definizione molto soggettiva, non mi piace. Corteggiare è difficile perché non si conosce in anticipo il partner, quindi si parte in grande svantaggio. Meglio, così c’è il tempo per conoscersi di più, con prudenza, eliminando le gaffe. Adoro i preliminari e il “dopo”, il durante è fantastico se c’è intesa. Non è vero che occorre essere dei maghi o dei superdotati per far godere una donna, spesso le femminuccie considerano l’orgasmo come un semplice extra e si concentrano giustamente sulla durata e la stimolazione dei sensi.

    Lector lo chiama un “problema d’incomunicabilità” ed ha centrato il problema. Prostitute, gnocche alla tv, pischelle che se la tirano troppo, donne di destra e di sinistra… Si prova una gran paura nell’avvicinarsi ad una persona solo per ascoltare la sua voce e si piange di rabbia quando siamo rifiutati. Non dobbiamo negare la nostra natura, siamo fatti così, le prostitute servono solo a farci vivere un’esistenza meno stressante.

    E già che ci siamo apriamo una parentesi rosa sul pompino (inteso come rapporto orale)! Se alla mia donna non piace farlo non glielo chiedo, e se si sente costretta non le spruzzo la faccia, o la costringo a ingoiare, o a spalmarsi la roba sulle tette. Gli uomini devono accettare che a pochissime donne piace fare pompini, le fanciulle dovrebbero imparare a elencare le loro disponibilità con cura, meglio prima che dopo.
    Il mondo è pieno di coppie che scopano (o fanno sesso, o l’amore) e verso il finire dell’amplesso lui si mette in ginocchio, con un sorriso da idiota, tenendosi l’arnese in mano e lei lo guarda pensando due cose: 1) già finito? 2) ma non glielo avevo detto che piuttosto che prenderglielo in bocca mi facevo spedire su Marte?
    Io adoro mangirle la patatina (inteso come connilingus)! Se mangi la patatina ad una donna quella spacca i vetri della finestra con le urla!
    Quindi non solo occorre intesa, ma anche molto equilibrio. Fine della parentesi rosa.
    (Galatea, mandami una tua foto appena hai letto la parola “pompini” che voglio farmi quattro risate!)

    Punteggio finale di Galatea: +6 (Si applica, è intelligente, ma si dilunga nei post e nei commenti disturbando i vicini di blog. Richiedo un’azione disciplinare).

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  54. @->Goodidea: seguire l’attribuzione dei tuoi punteggi è più complicato che capire i criteri di Blogbabel.
    Ti mando la foto mia se tu mi mandi la tua mentre ti scappa uno sconvolto “Ohibò” quando hai letto il titolo e capito che forse forse stavolta parlavo di sesso. 😉

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  55. Riusciamo, al solito, a produrre una marea spropositata di chiacchiere per dire cose ovvie. Nessuno può pretendere che le donne la diano per decreto e per obbligo ludico. Non fanno così neanche le cavalle (per non parlare degli stalloni). Gli uomini che vanno a puttane? Sono come gli uomini che si avvelenano in rosticceria, perché sono troppo pigri anche per girare una fettina in padella.

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  56. Non ho potuto fare a meno di scrivere anche la mia risposta sul mio blog… per me la domanda che il sig. Barnard si deve porre è una in particolare:
    se una donna, dopo l’estenuante e faticoso rito del corteggiamento risolve il tutto con un’alzata di spalle o con un “non mi stressare” non sarà perchè semplicemente non le piaci? E che quindi non vedrebbe così gradevole e ludico spassarsela con l’uomo in questione? Così, semplicemente, senza tirarsela?

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  57. Ma in tutto questo non vi piacerebbe (intendo a tutti/e quanti/e) avere una relazione con un esemplare del sesso opposto in cui si chiacchiera, ci si racconta scemenze (più infantili sono meglio è), si legge il giornale insieme e si litiga, non si pronunciano mai una volta le parole “patriarcato” o “matriarcato”, si vede insieme (dico una cosa per dire) l’aurora boreale sulle montagne del Canada, si va a cena e si discute se è meglio il cavolo al vapore o gratinato, si arriva a casa e in quel momento suona il telefono ed è l’altra persona che domanda “dove sei?” anche se è ovvio dove sono, mi hai telefonato a casa e ti ho risposto, dove vuoi che sia? ma non è quello il punto e lo sapete, e dirsi quando ci compriamo un appartamento? e rispondersi eh, c’è quel terzo piano in Via Donatello ma costa troppo (e però si va a chiedere lo stesso anche se ovviamente costa troppo), poi mettersi a letto e quel che succede succede, a volte sì e a volte no, a volte ci si incazza e a volte il contrario, il tutto per un minimo sindacale garantito di una volta al giorno? No, perché io questo l’ho avuto ed è finito (succede), ma voglio riaverlo più di tutto il sesso ludico del mondo.

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  58. @->Marco: Come ti capisco. A me piacerebbe sì, più di tutto il sesso ludico da una notte e via del mondo. 🙂

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  59. P.S. @–>Marco
    No: sono misantropo e misogino; odio il vociare di tutti i miei simili, specialmente se di timbro alto e buco crudelmente i palloni ai ragazzini che s’azzardano a giocare troppo vicini al mio eremo.
    😀

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  60. …”veloce lo arpiona la pulzella
    repente la parcella
    presenta al suo signor

    “Beh proprio perché voi siete il sire
    fan cinquemila lire
    è un prezzo di favor”

    “E’ mai possibile o porco di un cane
    che le avventure in codesto reame
    debban risolversi tutte con grandi puttane,

    anche sul prezzo c’è poi da ridire
    ben mi ricordo che pria di partire
    v’eran tariffe inferiori alle tremila lire”

    Ciò detto agì da gran cialtrone
    con balzo da leone
    in sella si lanciò

    frustando il cavallo come un ciuco
    fra i glicini e il sambuco
    il Re si dileguò

    Re Carlo tornava dalla guerra
    lo accoglie la sua terra
    cingendolo d’allor

    al sol della calda primavera
    lampeggia l’armatura
    del sire vincitor ”

    povero Barnard-Carlo Martello…

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  61. @->Marco:
    cioè… ma quella che ti ha telefonato a casa mentre rientravi è un’altra persona o è l’altra persona, quella con cui hai cenato e subito dopo sei finito a letto, che ti faceva cucù dal cellulare, lì vicino?
    No perchè, si potrebbe anche equivocare… 😀

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  62. Io, nel vasto dibattito, trovo che ci sia un punto sottovalutato, se non eluso: la dimensione storica e sociale della prostituzione femminile, macroscopica prova delle differenti esigenze sessuali di uomini e donne.
    E non si tratta solo del periodico “svuotamento di palle” di cui parla l’acuto Asa-Ashel, tanto fisiologicamente necessario che avviene anche in modo spontaneo senza masturbazione, ma di una atavica esigenza di mimare il proprio copione riproduttivo periodicamente per mantenere o ripristinare il proprio benessere psicofisico, una sorta di reset; qualcosa che la donna, per altro verso, realizza col ciclo mestruale, periodica rappresentazione in scala ridotta della gravidanza, un’esercitazione a salve per tenere efficiente l’artiglieria 🙂
    L’orologio biologico dell’uomo non va a lune, ma è un oscillatore frenetico che lavora a frequenze molto più elevate (uno studio recente ha dimostrato che l’area del cervello maschile deputata al sesso si attiva più di una volta al minuto). Qualcuno ricorda “Sex machine” di J. Brown?
    A differenza di Barnard non ritengo si debba, anche potendo, intervenire su questi meccanismi con provvedimenti perequativi.
    Ribadisco però che un approccio pragmatico alla questione potrebbe temperare le conseguenze socialmente dannose di questa realtà.
    Legalizzare e tutelare la prostituzione, ad esempio, ridurrebbe il suo sfruttamento violento e malavitoso. Una sana e corretta educazione sessuale nelle scuole al posto del condizionamento sessuofobico dell’ora di religione potrebbe portare le nuove generazioni a farsi meno seghe (manuali e mentali senza distinzione di sesso) e vivere il sesso con reciproca soddisfazione senza fisime; chi lo fa è perchè gli/le va, chi non lo fa altrettanto. I figli di Barnard sarebbero meno frustrati e le figlie di Galatea e Lameduck continuerebbero a non dargliela ma questa volta, con certezza, perchè li trovano repellenti. Se poi Oltretevere si decidessero a doganare il matrimonio dei preti e suore e le unioni omosessuali ci toglieremo di mezzo anche alcune altre rognette fastidiose.
    Non cambiamo la natura, cambiamo la cultura.

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  63. Bravo Ugolino. Hai espresso in maniera ineccepibile anche la mia opinione: smettiamola col demonizzare il fenomeno – quante colpe ha la Chiesa in tutto questo? – e approcciamoci ad esso in maniera asettica. Solo così, forse, potremo trovare una soluzione accettabile alle nefaste conseguenze umane e sociali che l’antagonismo tra i sessi determina.

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  64. per paolo:
    “(omissis)
    frustando il cavallo come un mulo
    quel gran faccia da culo
    del re si dileguò
    (omissis)”

    (p. villaggio, interpretazione autentica)

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  65. @ Marco
    Piacerebbe a tutti, infatti hai descritto una normale vita di coppia. Purtroppo hai dimenticato che per raggiungere un obiettivo così ambito occorrono diversi passi “preliminari” e molti maschietti non li sopportano.

    @ Ugolino
    L’educazione sessuale nelle scuole italiane dovrebbe essere seria e approfondita, fallirebbe nel suo intento se non accompagnata da una educazione sentimentale, quest’ultima ricca di norme tacite (purtroppo) peggio combinate di un ingarbugliato cadice penale.

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  66. @frap1964
    Il fatto che in Svezia, il governo sta operando affinché la prostituzione venga cancellata, perché considerata deplorevole, non ha nulla a che vedere con ciò che ho scritto! Nel mio commento, infatti, ho voluto far intendere che la prostituzione, al contrario da quanto sostenuto da Barnard, non deriva dalla mancanza di donne disposte a praticare sesso ludico con chiunque indistintamente, per quella necessità fisiologica maschile di copulare e inseminare a destra e a manca, ma dal voler inconsciamente esercitare il proprio potere fallocratico. Semplificando, ti pago, quindi sei di mio possesso e fai ciò che io desidero.
    Per avvalorare la mia tesi, ho quindi fatto l’esempio dei paesi nordici, dove le donne (e bada non sto parlando di prostitute) sono molto più disponibili a praticare sesso ludico anche con un compagno appena conosciuto (che sia chiaro, anche lì dicono no). Questa offerta e domanda più “equilibrata” dei paesi nordici però, non ha impedito comunque la larga diffusione della prostituzione, tanto che in Svezia (per esempio) stanno cercando di contrastarla in tutti i modi. Quindi, il pensiero Barnardiano, per il quale la prostituzione è conseguenza della donna che non si concede con facilità e a gratis, viene smentito in seduta stante. Il problema del fenomeno quindi, è da ricercarsi altrove.

    Le ricerche di settore sulla prostituzione lasciano il tempo che trovano!

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  67. Ciao Galatea, volevo segnalarti un nuovo post di Barnard sul suo sito sull’argomento (http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=131), in cui riporta alcuni interventi che lo sostengono(???).

    Credo che a Barnard sfugga il lato naturale del sesso, i ferormoni! Come a tutti quelli che lo sostengono, è evidente. È una questione di chimica e non di stronzaggine se ad un approccio con l’altro sesso non va in porto. Detta volgarmente, se non mi fai sesso, non mi fai sesso, punto. Se la gente non capirà questa semplice questione, allora non andremo mai da nessuna parte.

    Secondo il pensiero Barnardiano, la donna che rifiuta un approccio sessuale è semplicemente una stronza pavida, e ciò spiega perché gli uomini vanno con le prostitute. A Barnard non sfiora nemmeno lontanamente il dubbio, che un rifiuto deriva da una fallita intesa sessuale (dettata dalla natura). È talmente cieco e pieno di rabbia, che non considera nemmeno il lato naturale dell’atto sessuale. No, lui pretende di avere gnocca a comando e basta!

    Si parla tanto del rifiuto delle donne, ma nessuno menziona il rifiuto dell’uomo. Perché non è vero che l’uomo dice sempre di sì, e quando la tipa non gli garba, sa essere scortese e cattivo esattamente quanto una donna.

    E pensare che stimavo moltissimo Barnard, sinceramente ho perso fiducia in lui!

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  68. @lolle
    Non ho capito dove hai letto che Barnard stabilisca che la prostituzione sia conseguenza diretta ed univoca della scarsa predisposizione al sesso ludico.
    Denuncia semmai il fatto che essa diventi una possibile alternativa e facile rimedio a quanto sopra (ergo è UNO dei possibili fattori scatenanti).
    Se leggessi le inutili ricerche di settore, scopriresti anche che una fetta piuttosto ampia della prostituzione femminile non è affatto soggetta a sfruttamento, ma è al contrario una scelta consapevole e volontaria delle donne per varie e diverse ragioni. La prima delle quali è che esiste una domanda “da soddisfare”. Non si capisce perchè queste indagini, molte delle quali sono svolte sul campo da istituti specializzati e/o da università, lascerebbero il tempo che trovano, mentre la tua tesi dovrebbe assurgere per forza a verità rivelata.
    Ah, la legge sulla prostituzione svedese è di 10 anni fa, è da un po’ che ci provano a contrastarla. Sulla strada hanno ottenuto qualche effetto, dentro le case ovviamente no.

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  69. “Parliamo per un paio d’ore e alla fine lui le chiede il numero di cellulare. Lei glielo dice senza alcun problema pensando che tanto è fidanzato”.
    Mi meraviglia che ci sia chi fa la parte dello scemo senza che ci sia nessun bisogno di indossarne i panni, e cita altri scemi, o sceme.

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  70. @frap1964

    Da cosa lo deduco? Barnard scrive che l’alternativa alla prostituzione è il sesso ludico, infatti scrive, “l’ho fatto perché l’alternativa praticamente non esiste, e l’alternativa si chiamerebbe Sesso Ludico”. Ci fa sottintendere, che il ricorso al sesso a pagamento da parte degli uomini è da attribuirsi alla mancanza di sesso ludico che noi donne, secondo Barnard, siamo restie dal praticarlo. Come dire, se le donne fossero state da sempre portatrici sane di sesso ludico, la prostituzione non sarebbe quel fenomeno che è oggi, anzi probabilmente nemmeno ci sarebbe, infatti scrive, ”in un mondo di sesso ludico crollerebbe una fetta enorme del putrescente castello mondiale del commercio sessuale, portandosi al cimitero gli scempi planetari che causa”. Ecco allora perché ci fa un accorato appello affinché abbracciamo anche noi(???) il sesso ludico.

    Quello su cui insisto io, e speravo si fosse capito, è che le ragioni che inducono un uomo a pagare per fare sesso, sono da ricercarsi altrove. Perché?

    1- Non è vero che le donne sono restie dal praticare il sesso ludico.
    2- Il rifiuto di una donna, non deriva dalla sua stronzaggine o al suo poco interesse di fare sesso ludico, ma da una mancata intesa sessuale. Se i ferormoni di quel determinato uomo non mi provocano alcun interesse (sessuale), c’è poco da fare. Potrebbe presentarsi a me anche il George Clooney di turno, ma se non mi suscita nessun interesse sessuale, lo respingerò. Naturale, in tutti i sensi! Fare sesso con uno che non ti suscita alcun interesse, ti fa assomigliare ad una bambola gonfiabile priva di emozioni, non partecipi e non fai di certo sesso ludico. Stessa cosa vale per l’uomo. Se si trova con una che proprio non gli interessa, non gli si rizza nemmeno con il crick! Quindi per favore, non prendiamoci in giro con la storia che l’uomo è nato in seminatore e la donna basta che respiri e sia portatrice sana di buco!
    3- Non si può forzare la natura! Siamo esseri umani, non macchine, non possiamo semplicemente aprire le gambe come automi!

    Spero ora di essere stata più chiara. La soluzione che Barnard propone per salvare il mondo dalla prostituzione, si poggia solo sul pregiudizio nei confronti delle donne e non è certo la soluzione, perché è dimostrato che in quei paesi in cui si pratica il sesso ludico, la prostituzione è comunque un fenomeno dilagante.

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  71. quello che le donne chiamano ludico, per gli uomini e’ soddisfacente come guardare crescere le margherite…

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  72. @frequentatrici del blog

    Confessate: non l’avete data a Barnard per far salire il blog nelle classifiche di BlogBabel.

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  73. Ne vede proprio poca, di fica, il caro Barnard.

    e soprattutto dice sempre cose del tipo: io mi metto in gioco in prima persona, io mi espongo alla gogna… è proprio insopportabile. Usa la strategia dei bambini: fare la vittima per richiamare attenzione (vedi querelle con vari colleghi)

    E, infine, dà per certe affermazioni assurde: come si può attribuire TUTTA la responsabilità alla genetica? (come può farlo un uomo che lavora in un ambito di fenomeni “culturali”? nel senso che c’è il fulmine, misurabile scientificamente, e ci sono le bestemmie di quello che vede cadere sul’auto un faggio colpito da quel fulmine). Per non parlare dei discorsi tipo “le donne usano il sesso come un’arma” – ma che cos’è? un film dei Vanzina, un talk show di bassa lega?

    Barnard è troppo sopravvalutato nell’ambito del giornalismo d’inchiesta. Non dice cose intelligenti. E, purtroppo, la tempra e il tono, non sono sufficienti.

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  74. Il dibattito è molto interessante.
    L’ho pressochè letto tutto.
    Me ne son però tenuto alla larga,senza proferir commento sul punto: e mi sa che ho fatto d’un bene,ma d’un bene,ma d’un bene….
    ;D
    Inchino e baciamano alla padrona di casa, un caro saluto a tutti.

    Ghino La Ganga

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  75. Ogni giorno che passa saluto come una gran fortuna il ridursi della carica testosteronica determinato dall’età. Su questa storia del sesso si sono costruite tante e tali “infrastrutture” da renderne il costo (e non parlo di soldi) ben superiore al valore. Mi dispiace per i più giovani e mi sento di dir loro: “Tranquilli, guarirete”.

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  76. Bel dibattito. Mancano due cose. La risposta alla domanda “Donne, allora che si fa con il mostro planetario della gnocca commercial-mediatica?”, che è un vostro problema tragico, ma non rispondete. E manca la realizzazione del vostro deleterio doppio binario di civilizzazione, dove da una parte giustamente pretendete la modernità, ma dall’altra conservate il medioevo. Ovvero: volete parità di diritti e trattamenti in ogni settore della vita, mentre pretendete ancora il perdurare di un sistema medievale nella sfera contatti/sesso con gli uomini, dove innescate modalità appunto obsolete fino allo sfinimento (nostro). Purtroppo, quest’ultima parte causa in noi un tale risentimento, che poi ve la facciamo pagare carissima nella parte della modernità. Volete la botte piena… e il marito ubriaco. Troppo comodo. Il resto l’ho già scritto. Paolo Barnard

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  77. Paolo: “[…] “Donne, allora che si fa con il mostro planetario della gnocca commercial-mediatica?”, che è un vostro problema tragico […]”

    Problema? E’ una ingentissima fonte di reddito proprio per le donne, vuoi mica che la buttino via così, sui due piedi!?!?! 🙂

    Assai pertinente la tua osservazione (purtroppo limitata a due soli aspetti: potresti approfondire) sul desiderio d’essere uguali agli uomini, ma un po’ più uguali, se possibile di quanto gli uomini stessi siano uguali fra loro (chissà come la metterebbe Orwell…).

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