Fiction elettorale

Caspita, io il discorso di Berlusconi in cui il nostro beneamato leader spiegava perché e percome non sono riusciti a presentare le liste me lo sono ascoltato tutto. Ma, come dire, mi ha un po’ deluso. Sì, insomma, vabbe’, si sa: ogni serial ha i suoi punti di forza, i personaggi che non possono mancare perché il pubblico se li aspetta, e se non ci sono mette il broncio. E quindi lo sapevo che ci sarebbe stata una avvincente trama a base di perfidi sinistrorsi e giudici comunisti, tutti tesi ad ordire un Grande Complotto contro il Partito dell’Amore.

Però, ecco, con tutta l’esperienza Mediaset nelle fiction di successo, mi aspettavo qualcosa di meglio, sul finale. Un colpo di scena, un inserimento imprevisto.

Per esempio, al posto di questi poveri Radicali, non so, gli alieni.

15 Comments

  1. Bè, però poi è arrivato niente meno che il prode villano Carlo Magno a movimentare la fiction, cui si è subito opposta la figura del perfido sceicco squadrista (quello lì con la faccia tipo malvagio nemico di Aladino).

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  2. “Però, ecco, con tutta l’esperienza Mediaset nelle fiction di successo, mi aspettavo qualcosa di meglio, sul finale. Un colpo di scena, un inserimento imprevisto. Per esempio, al posto di questi poveri Radicali, non so, gli alieni.”. ahahahahahahah!

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  3. Direi che certe battute non colgono la complessità del problema. Tentiamo di non essere faziosi, almeno una volta, cazzo! Ma guarda te se chi è stato legittimato a tutto dalle sacrosante elezioni popolari deve poi anche piegarsi a rispettare i cavilli delle documentazioni necessarie ad ogni minima cosa, neanche fosse l’ultimo laureato non italico magari proveniente dall’Africa. E neppure può far recapitare qualche schiaffone umanitario ad un audace questionante, che si permette perfino di interrompere le domandine educate degli altri cagnolini ammaestrati presenti alla Conferenza stampa.

    Ma perché, quelli che tanto protestano, cos’hanno di perfetto? I magistrati pensino ai loro 9 milioni di processi, i giornalisti alle loro irrinunciabili amicizie sottobanco e l’opposizione continui il funerale di se stessa (pure noioso, altro che quello di Mike Bongiorno, che almeno qualcosa per il popolo l’aveva fatto)! I cristiani che vogliono davvero credere alla religione dell’amore, invece di parlarne e basta per farne uso, si ricordino i minorenni stuprati dal clero di Ratisbona. E poi noi ci rivolgiamo al paese reale, non all’Italia immaginaria e che i fessacchiotti di sinistra ancora vedono in giro. Ispettori del lavoro, vigili urbani, finanzieri: non hanno mai preso una mazzetta? I medici non hanno mai prescritto esami di cui i pazienti non avevano bisogno? E nessun dipendente pubblico ha mai chiesto certificati di malattia indulgenti? Nessun benzinaio ha manomesso gli erogatori? Quanti vivono di condoni e capitali all’estero? Come fanno gli imprenditori a far sparire i loro rifiuti tossici? Com’è possibile che tanti terreni destinati a parco vengano resi edificabili? E a cosa alludono gli spot del gelato Calippo?

    Queste sono le domande scomode, non quelle che quel cittadino eccentrico voleva rivolgere senza ritegno al Presidente, prima di avere gli artigli di un suo valletto conficcati nelle spalle. Certo, per reggere il potere temporaneamente concesso dal popolo, ci vuol pazienza. Ma va bene così, anche Balotelli infanga il buon nome dei tifosi avversari, anche gli schiavi lentamente sostanti sulla via Appia diffamavano l’Impero romano. Certa gentaglia continua a blaterare di controllo del potere nelle procedure e nelle istituzioni repubblicane, non smette di vaneggiare di legittimità che deve per forza diventare legalità, neanche ci fosse una specie di bibbia laica che dice a tutti quali principi dobbiamo rispettare in una società democratica.
    E comunque stanno davvero esagerando con questa storia delle regole; non vorrei cedere alla mania dei complotti, ma è lecito sospettare che dietro ci sia l’oscuro tentativo di costruire una sorta di uguaglianza di tutti cittadini davanti alla legge. Poi dice che uno s’incazza, ed usa l’autorità conferita come fanno certi sacerdoti con i chierichetti.

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  4. Conversazione (vera) di circa un’ora fa, con un amico olandese:

    Bernd: “I’ ve seen Your prime minister…”
    Guido: “Not mine, sorry to say”
    B.:”Ah, well, I’ ve seen him on internet sending his bodyguard to kick out a journalist”
    G: “He is not his bodyguard. Well, under a certain perspective You can call him this way: he’ s the defence minister.”
    B: “Are You kidding? The defence minister is personally attending to the prime minister security when he’s in public? Is it a normal procedure in Italy?”
    G: “Look, there’ s nothing normal there anymore, unfortunately.”
    B: “Quite unbelievable. What’s his name?”
    G: “La Russa”
    B: “La Rissa?”


    G: “Yes, exactly”.

    D’altronde, capitemi, io ho pensato per un attimo di spiegargli che il ministro della difesa non presenzia alle uscite pubbliche del premier per compiti di sicurezza, ma ho pensato che era troppo complicato spiegare. Ultimamente, è sempre troppo complicato spiegare qualsiasi cosa relativa all’Italia.

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  5. Colpa delle orde di Radicali che hanno impedito fisicamente di depositare le liste. Dimenticavo i Radicali erano…1

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  6. @Guido

    Alma gentile che straniera terra
    esul calpesti compiaciuto e vivo,
    come colui che ben da tempo afferra
    quanto sia amaro il pasto del nativo
    che restò quivi a sopportar la banda,
    ch’altro non può, del Berluscon nocivo,
    piacciati dir nella tua dolce landa
    ch’ancor volteggia in questa morta gora
    spirto repubblican che sua mutanda
    giù non calò, e che s’oppone ancora.

    PS. Tu ti sei già fatto biondo?

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  7. che sia saltato un (p)”ungente”? Che lo abbia raschiato la sig.na Galatea ravvisandovi gli estremi di un fallo? Non so, comunque, se di fallo e conseguente intervento si trattasse, o è il corrispettivo di foul o, visto che era pungente, si tratta di quello del topo.

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