Montalbano e la svolta federalista

montalbano02Catare’! Catareeee! Fazio! Mimiii! Ma che minchia succede? Deserto è il commissariato???”

Comandi, siòr comisario, cossa ghe comoda? El vol un cafè? Una squeleta de tè?”

Catare’ ma ti bevesti il cervello? Parli strammo…”

Ma no, sior Comisario, no xé niente…cossa poso far par elo?”

Mandami Mimì.”

El sior dotor Augelo el xé de là, ghe lo ciamo subito…”

.

Salvo, mi cercasti?”

Mimì, sì, certo che ti cercai…ma ora c’è una emergenza chiù seria… sentisti Catarella? È tutta la mattina che parla in un dialetto incomprensibile, macari peggio del solito, voglio dire…”

Eh, certo Salvo. Non leggesti la nota del Questore dell’altro giorno?”

Macari le note del Questore vengo in ufficio a leggere! Che scrisse?”

In data odierna si comunica al commissariato di Vigata che, in ottemperanza ai desiderata del ministro Luca Zaia sulle fiction Rai in dialetto, ciascun telefilm della serie del Commissario Montalbano, da oggi in poi, in rispetto alle esigenze federaliste del territorio nazionale, dovrà essere girato nella lingua locale…”

E noi non parlammo siciliano da sempre??”

Aspe’, Salvo, non è finita. Rilevando però che detta serie, ambientata in Sicilia, non tiene conto dovuto della quota federalista e dell’esigenza di rappresentanza sulle reti pubbliche di poliziotti del nord, si ordina che da ora in avanti gli uomini del Commissariato di Vigata usino dialetti del nord Italia oltre al siciliano, secondo schema allegato etc.etc. Etc….”

E che mi viene a significare?”

Che per esigenze politiche, Salvo, da oggi in avanti Catarella parla in Veneto e Fazio è di là che studia il Piemontese.”

Oh Matri Santa! E come li capiamo, noi?”

Ci metteranno i sottotitoli. Ma non è finita, Salvo…”

E che ci può essere di peggio?”

Siccome sarebbe offensivo che a parlare dialetti del nord fossero solo gli agenti semplici, e non i dirigenti, da oggi in poi, Salvuzzo, ti devi adeguare tu pure.”

E quindi?”

E quindi da ora in avanti, vista la tua relazione pluriennale con Livia, parli in genovese stretto.”

Ma mi pigli p’o’culo?”

No, Salvo, ordini superiori sono.”

O belin!”

15 Comments

  1. Ahahahah 😀 Allora mi adeguo pure io con un commento in napoletano.

    ‘A me, me pare ‘na strunzata. O’ guaio e’ ‘ca tutto chelle ‘ca dice e penza ‘a lega, o primme o a’ roppa… diventa legge ‘e ‘stu Paese. 😦

    Statte bona, piccere’ 🙂

    Leftorium ‘o blog Riformista

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  2. Sono in gravi ambasce. Sono di nascita genovese ma vivo in Romagna, per non parlare delle mie origini toscane. Quindi, in che dialetto dovrei esprimermi? In una specie di neolingua esperanto-dialettale?
    Va bene, va, scelgo il genovese e vi dedico un vecchio detto che esprime bene la mentalità di chi è tanto contento di questo papigoverno legaiolo:

    “L’ee cumme u can du Leccia, che u piggia in tu cu e u discie cu beccia”.

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  3. Mezza genovese e mezza veneziana anche io, per di più con antenati piemontesi, nata a Trieste e vissuta a Ravenna… come vedi anche per me il dialetto in cui esprimermi è un bel rebus.. 😦

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  4. A me ha sempre fatto molto ridere che tutte le fiction e/o film girati da qualsiasi parte della Paeninsula (con contributo pubblico, sennò che gusto c’è?) avessero tutti i personaggi che si esprimevano con forte inflessione romana e usando termini ed espressioni gergali della Capitale (il massimo è stato il film/papocchio “Come Dio Comanda”, in cui un esponente del sottoproletariato autoctono di Gemona -UD – si esprimeva come un suo omologo di Trastevere).

    Detto questo, ma il Sig. Zaia non doveva occuparsi della purezza del Radicchio Trevigiano o della DOCG del Prosecco in quanto Ministro per le politiche agricole, oppure mi sono perso qualche puntata della fiction governativa nel mentre?

    Cordialità

    Attila

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  5. Il pezzo è bellissimo, l’idea-lega il grottesco contrappasso al ruminare del nord covato in anni e anni (v. Attila) di doppiaggi cinematografici americano-romaneschi, italo-romaneschi, comunque romaneschi (salvo il toscaneggiante Pinocchio: babbo! babbino mio!), di una rappresentanza televisiva di cantanti, comici, attori e conduttori di area centro-sud (eccetto Milly o la Vanoni che cantavano le canzoni della mala milanese, Walter Chiari, Bramieri, Tognazzi e il duo di Piadena; o Marisa Sannia). A quando una versione di Amarcord in bresciano ortodosso?

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  6. Cara Galatea, forse la nostra genialità italiana è proprio dovuta a questo essere dei cagnacci bastardi. Ma non diciamolo ai leghisti che sono convinti di essere puri di razza come diamanti.

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  7. Eh no, dai c’erano anche Rick e Gian. Per i bambini Topo Gigio. E poi, più recentemente, Celentano, Teocoli, Ezio Greggio, Faletti, Vastano quando fa il bocconiano, e i genovesi da Grillo a Pistarino, Bebo Storti, la Littizzetto, per tacer di Boldi, anche se in coppia con De Sica… vabbe’, c’era Thomas Miliam alias Monnezza, ma per sostenere, come fanno i leghisti, che in tv ed al cinema si parla solo in dialetti del Sud ce ne vuole. 🙂
    PS.A me la versione di Amarcord in bresciano ortodosso spaventa assai. Già per una in Riminese stretto avrei bisogno di consulenza: ho abitato a Ravenna per due anni, ma l’idioma locale, confesso, mi è sempre rimasto un po’ ostico. Semmai per i sottotitoli chiedo a te e a Ghino. 😀

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  8. Guarda, se trovassi un modo per fargli arrivare una mail glielo manderei subito, perché è uno dei miei scrittori preferiti.

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