E’ ora di staccare la spina.

spinaAi cortesi signori che da mesi ed anni si affannano attorno al caso di Eluana Englaro ricordando al suo povero padre, che già ne ha dovuto sopportare tante dalla vita, che il loro è vero amore per Eluana e il suo invece no; a tutti i preti, i vescovi, le pie suorine che hanno spiegato a Beppino Englaro che deve credere nel miracolo, che il miracolo è lì lì, e insomma, un attimo di tempo, Dio lavora sull’eternità, diciassette anni sono un soffio; a tutti i tromboni che si sono sentiti in dovere di scrivere articoli ed articolesse spiegando che loro una cosa del genere non la farebbero mai, per niente al mondo, perché sono genitori santi, loro, e quindi a vedere una figlia ridotta ad un vegetale per anni e anni e anni godrebbero, per Giove, perché saprebbero che comunque è viva; a tutti quelli che hanno ripetuto alla nausea che la vita è un dono di Dio, ma non hanno spiegato perché, se ce l’ha regalata, non possiamo allora farne quello che vogliamo, ché, altrimenti, non è un dono, ma al massimo un comodato d’uso, e scriverlo così su un testo sacro non farebbe una gran figura, via; a tutti quelli che si sono precipitati a portare pane e acqua sui sagrati delle Chiese e poi, quando vedono un disgraziato sul sagrato della Chiesa medesima che chiede la carità chiamano i vigili per farlo sloggiare; a tutti quelli che davanti all’ambulanza, per Eluana, si sono addirittura sdraiati, perché pronti a morire per evitare un delitto, ma quando sentono che dalla villa dei vicini han rubato quattro carabattole bofonchiano: “La pena di morte, ci vorrebbe, altro che!”; a tutti i politici che, reduci da un ictus, hanno confessato che avrebbero desiderato la moglie trovasse un modo per non farli rimanere dei vegetali, magari operando di nascosto, ma poi oggi dicono che la legge sul testamento biologico no; a tutti questi signori, insomma, vorrei dire: “Per piacere, adesso è ora di staccare la spina.”

Ma non quella di Eluana. La vostra.

27 Comments

  1. Che stacchino la spina e che si tappino la bocca. E’ stato chiesto il silenzio dal signor Englaro. Direi che il minimo che si possa fare, adesso, per il momento che LUI (e quelli che sono intorno a lui) sta vivendo, sia di rispettare la sua richiesta. Anche quelli che non condividono la sua scelta, che è lecita, tacciano, per favore. Anche quelli con gli abiti color porpora, se è possibile, e anche i loro servi, se è possibile.

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  2. Sarebbe ora che semplicemente si spegnessero i riflettori su questa famiglia già così duramente provata e ci si limitasse, per chi crede, a pregare perchè questa povera ragazza se ne vada il più velocemente e nel modo più indolore possibile.

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  3. Tranquilli ragazzi, tanto lo sapete dove li metto questi novelli farisei..
    E’ veramente frustrante avere milioni di portavoce, senza mai averne nominato nessuno..

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  4. l’accanimento più cieco e crudele che si potesse concepire. Una delle pagine più nere del cattolicesimo italiano da decenni. Peggio dei funerali sbattuti in faccia welby, peggio della marcia su roma del family day. Ormai non ci stanno più con la testa, hanno perso qualsiasi contatto con il dio di cui cianciano tanto. Pazzi furiosi.

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  5. L’aspetto irritante della giornata è stato, soprattutto sui quotidiani, l’enfasi riservata ad una ragazza deceduta 15 anni fa confrontata con le due laconiche righe destinate al consigliere comunale Tommasino, ammazzato con 13 colpi di pistola il giorno prima.
    Non capisco se l’omicidio di stampo camorristico l’hanno riportato perché resta ancora un fatto raro, o perché ancora non accade tutti i giorni.

    La maggioranza ci sguazza, Berlusconi fa ciò che sa fare meglio, ovvero campagna elettorale, e l’opposizione non si oppone.

    Come è già avvenuto, se il testamento biologico non verrà garantito, dovremo ricorrere al “fai da te”, con le ovvie ripercussioni giudiziarie.
    Oppure emigrare, per rifarci una vita… e pure una morte!

    @Paolo
    “Parole sante” è un complimento o uno sberleffo? 🙂

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  6. oops…non hai tutti i torti: sono totalmente d’accordo con il post. Sono parole “sante” anche nel senso della pietas religiosa. Fossi un credente inizierei ad interrogarmi sul significato dell’abbandono alla volontà di Dio. Ma temo di essere “poco qualificato”.
    😉

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  7. A costo d’esser noioso: un bel torpedone diretto in Polonia.
    Tutti a bordo, nessuno escluso.
    Portiere aperte solo nella campagna attorno a Cracovia,” se volete distribuir volantini, fatelo qui”.
    Inchino e baciamano.
    Ghino La Ganga

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  8. Il compiacimento per la lucida intelligenza con cui galatea fotografa questo momento non riesce a sollevarmi dall’attonito stupore con cui vedo quello che succede intorno (l’ufficio per le delazioni a Turate, i medici chiamati a denunciare i clandestini, l’albo dei barboni…)
    dove stiamo andando?…
    per Eluana spero che quanto prima, in ossequio e rispetto alle leggi della natura che continuamente oltraggiamo, si possa per lei cantare “in paradisum deducant te angeli”

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  9. Ricominciamo… procura e governo intervengono a prolungare una disumana agonia… ripeto! dove stiamo andando?

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  10. Io sospetto che la maggioranza degli italiani è d’accordo con te (come me del resto)….ma sai una cosa? Sospetto che non gli frega nulla di farlo sapere…e questo forse è ancora più grave, no?

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  11. Non credo che l’abbiano mai attaccata al cervello.Pare che zio silvio si sia arreso.Speriamo che almeno le lascino la dignità di una morte non strombazzata ai 4 venti.
    Ciao
    mk

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  12. Staccare la spina ad Eluana è contro l’etica cristiana? Bhè, evidentemente opporsi al libero arbitrio di una persona e sottoporre a tortura un pover’uomo per 17 anni non lo è…

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  13. “Lasciate andare il mio corpo. Io giá dimoro altrove, in quella dimensione altra, dove il velo del mistero della vita/morte si é squarciato e le beghe intorno alle mie spoglie mortali non hanno piú senso: ronzío, brusío, clamore vacuo di chi, pur brancolando nel buio delle questioni escatologiche, si erge a depositario di dogmi e veritá invece imperscrutabili.
    Madre, padre, voi avete colto ed interpretato la mia veritá e volontá con la forza dell’ amore viscerale, seppur profondamente doloroso, di chi mi ha generato e conosciuto nelle piú intime ed ascose fibre del mio essere. Il mio amore per voi é ora “infinito” come invece “finito” é il mio corpo. Lasciatelo andare.”
    Forse direbbe qualcosa di simile la povera Eluana, ad ogni modo é la proiezione del mio sentire. E comunque, perché un silenzio amorevole e un rispetto caritatevole accompagnino eventi cosí dolorosi e tragici é indispensabile il testamento biologico. Mio marito, straniero, ne ha stilato uno da anni, dove si richiede che la volontá del testante venga rispettata “in toto” e dove sono specificati uno per uno tutti i supporti artificiali che vengono rifiutati dal paziente, incluse l’alimentazione e l’idratazione forzate. Si parla naturalmente di stato vegetativo permanente accertato o di condizione patologica assolutamente irreversibile. La valutazione dello stato del paziente viene effettuata separatamente da due medici che giungano alla medesima conclusione. Nello stesso testamento si dichiara di donare i propri organi.

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